Comunicato Stampa
Martedì 27 Aprile 2010 dalle ore 17 alle 19
Manifestazione SIT-IN
“Salviamo le palme”
Giardini di Piazza di San Marco (Piazza Venezia)
Roma
Il coleottero Rhynchophorus ferrugineus Olivier noto come ‘Punteruolo rosso’ è un colonizzatore rapido e dalla veloce riproduzione. Importato dall’Asia in Europa (Spagna), anni or sono, ha iniziato l’espansione in Italia partendo dalla Sicilia e procedendo verso le regioni del nord.
Distrugge e divora le palme iniziando dall’apice vegetativo. Per ora l’aggressione è rivolta alle Phoenix canariensis, ma il coleottero, dicono gli esperti, sarà in grado di attaccare presto anche altre specie di palme.
Così mentre migliaia di palme storiche, apportatrici di bellezza, cultura e ricordi affettivi sono scomparse e scompaiono, dal nostro paesaggio, la presenza del coleottero asiatico si registra in aree sempre più vaste del territorio italiano configurandosi come una vera e propria epidemia. Varie sono state le soluzioni intraprese, ma per ora solo a livello locale e non su scala nazionale.
E se le strategie e gli interventi delle istituzioni e dei servizi preposti alla cura e alla prevenzione delle palme presenti sul suolo pubblico vengono attuate in modo troppo lento rispetto alla diffusione del coleottero, quelle che riguardano le palme presenti su terreni privati (che sono la maggioranza) vedono un ingiusta penalizzazione dei proprietari, che una volta subita l’azione distruttrice della loro amata palma da parte del coleottero fitofago, si vedono costretti a spendere anche 1300 euro per la sua rimozione. Proprietari che inoltre: non sono informati sufficientemente sulle norme (decreti e ordinanze) attuate dalle varie istituzioni per contrastare la diffusione del coleottero; non sono in grado di riconoscere se la palma del loro giardino è stata attaccata dal rincoforo; non conoscono le varie possibilità di cura anche preventiva, affidandosi spesso proprio, perché manca un coordinamento nazionale, ad interventi “per sentito dire” con risultati parziali o poco efficaci.
Inoltre poi, vista l’enorme quantità di palme colpite dal punteruolo rosso, capita sempre più spesso (come succede a Roma) che i centri di raccolta per accogliere gli stralci delle palme colpite (e subire un processo di triturazione con rimozione delle larve), siano al limite della loro capienza o non siano sufficienti a gestire tutto il materiale da smaltire.
I Palmiers che per ogni sabato dal 13 febbraio al 20 Marzo di quest’anno hanno compiuto un’azione di protesta nella capitale sotto numerose palme colpite dal punteruolo rosso, per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni ad affrontare subito il grave problema, sono oggi convinti che, solo dichiarando lo stato di emergenza naturale su tutto il territorio italiano e agendo tempestivamente in base a un protocollo di azione uniforme in tutte le aree colpite, sia possibile ‘salvare’ le palme e fermare l’avanzata del rincoforo.
Per questo martedì 27 aprile i Palmiers tornano a manifestare. Saranno in piazza S. Marco dalle 17 alle 19, per chiedere al Governo:
- lo stanziamento di fondi statali a cui possano accedere gli Enti locali e i proprietari privati per salvare le palme dalla morte certa;
- di individuare un immediato e simultaneo protocollo d’azione a livello nazionale che, coordinando le forze attualmente disponibili (esperti, agronomi, ricercatori) permetta di intervenire preventivamente sulle palme ancora sane e abbattere quelle ormai irrecuperabili;
- istituire centri di raccolta e di smaltimento efficaci;
- non penalizzare i privati e fornire loro informazioni sulle possibilità di intervento per contrastare il coleottero.
LE PALME SONO UN BENE COMUNE
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