Che cosa accomuna Kim Basinger con Pamela Anderson e il sottoscritto? Se non, ovviamente, la bellezza, ahimé, né la fama, è invece una caratteristica: NUDI CONTRO LE PELLICCE!
Anche io, infatti, come le due attrici, ho scelto di “osare”, di rischiare per salvare la vita a milioni di visoni, castori, cincillà, ermellini ma anche cani e gatti allevati e uccisi per diventare pellicce, un capo d’abbigliamento inutile e insanguinato.
Era il 1990 quando mi spogliai la prima volta, integralmente, per protestare contro una sfilata di pellicce a Milano durante la Settimana della Moda: era la prima volta che accadeva in Italia e fummo immediatamente arrestati – per essere rilasciati poco dopo.
Ma la PeTA (People for the Ethical Treatment of Animals), la più grande associazione animalista al mondo che annovera tra i suoi testimonial Paul McCartney, Alec Baldwin, Steven Seagal, Pamela Anderson, Kim Basinger non si limita a combattere le pellicce…
E fu così che alcuni anni fa mi “costrinsi” a spogliarmi di nuovo, integralmente, a Pamplona in Spagna, per protestare contro la vergognosa Corsa dei Tori che si conclude con l’uccisione dei poveri animali nell’arena.
In quella occasione fui anche aggredito da un poliziotto locale. Questo bellissimo Paese in realtà ha ancora le forze dell’ordine dalla mano un po’…violenta: alcuni anni prima fummo aggrediti e picchiati in 50 mentre manifestavamo pacificamente contro la corrida, a Madrid.
Per fortuna alcune città, tra le quali Barcellona, hanno da tempo vietato questa pratica violenta e sanguinaria.
Anche io ho avuto "paura": come quando la PeTA mi chiese di andare in Sud Africa. Ci ritrovammo in cinque, dall'Italia, Francia, Gran Bretagna, Germania e Svizzera: uno per ogni Paese dove erano destinati 15 meravigliosi cuccioli di elefante, catturati in libertà per essere venduti agli zoo europei.
Dovevamo incatenarci sotto la sede del Parlamento sudafricano, davanti a tv e fotografi di tutto il mondo, per farci arrestare e portare all'attenzione del mondo il dramma della cattura di migliaia di elefanti, leoni, tigri, giraffe, rinoceronti, per i circhi e gli zoo della "civile" e "democratica" Europa.
Ci avevano detto che c'era il rischio di essere picchiati e di essere sbattuti in celle maleodoranti e sporche. Nonostante i dubbi, lo avremmo fatto.
Ma il giorno del blitz accadde un fatto meraviglioso: per la prima volta, in Sud Africa, oltre 2.000 persone manifestarono davanti alla tenuta del trafficante di animali (italiano!) per chiedere la liberazione degli elefantini. Un Paese che usciva da una quasi guerra civile, con problemi enormi (aids, povertà, disoccupazione) per la prima volta alzava la testa per difendere "i suoi animali": il Presidente sudafricano bloccò immediatamente la partenza di quasi tutti i cuccioli di elefante (3 o 4 di loro erano stati già comprati legalmente da uno zoo europeo).
Non ci fu bisogno "del nostro sacrificio"!! E almeno in quella occasione, tirai un sospiro di sollievo.....
Avendo lavorato per alcuni anni con la PeTA, ho imparato che lottare per gli animali, ossia per i più deboli tra i deboli, significa anche “osare”, rischiare in prima persona, assumendosi la responsabilità delle proprie azioni.
Seguendo l’insegnamento di Gandhi e di Martin Luther King, nel 1998 ho fondato l’Associazione Animalisti Italiani Onlus che ha scelto sin dall’inizio di unire la teoria alla pratica, gli ideali alle azioni dirette nonviolente, la sensibilizzazione dell’opinione pubblica alle manifestazioni, le “provocazioni”, i blitz in allevamenti lager, le denunce e le querele, le proteste e le occupazioni.
L’animalismo rientra nel più vasto movimento dei diritti civili, della difesa dei più deboli, e dunque il rispetto delle persone sono e devono essere sempre alla base delle nostre azioni.
Ma non vogliamo chiudere gli occhi di fronte alle ingiustizie quotidiane, alle violenze nascoste, alla sopraffazione, ai maltrattamenti e alle sofferenze di cani, gatti, conigli, scimmie, cavalli, tori, visoni ed ermellini, galline e vitelli, passeri e caprioli…
“Meglio morti che in pelliccia” (nude e nudi dentro le bare) ci vede protagonisti in decine di piazze italiane, insieme agli “striptease” dentro e fuori le sfilate di pellicce (Scala di Milano, San Carlo di Napoli, la Pergola a Firenze…) all’occupazione di numerose pelliccerie, ai falò di pellicce che ci sono state donate da signore “pentite” fino ad arrivare a forme di travestimento (“Solo i primitivi indossano pellicce”).
Ma non dimentichiamo che altre decine di milioni di animali vengono uccisi dai cacciatori o sfruttati nei circhi e negli zoo: eccoci dunque incatenati davanti agli zoo o insanguinati, truccati davanti al Parlamento o sotto le sedi dei cacciatori per cercare di fermare lo strapotere dei cacciatori!
Ai quali almeno una volta l’anno regaliamo anche “le nostre sirenate”: musica, trombe e fischietti in una passeggiata mattutina che ha lo scopo, almeno una volta ogni tanto, di disturbare i cacciatori facendo nascondere e rintanare le volpi, i cervi, i caprioli e i fagiani.
Mentre promuoviamo il Cirque du Soleil, il circo senza animali più bello del mondo, che con i suoi tendoni itineranti fattura più dei 130 circhi italiani con animali, organizziamo anche rappresentazioni “teatrali” davanti ai circhi: addestratori che frustano elefanti, tigri o leoni suscitano sempre attenzione da parte delle famiglie – sempre meno, a dire il vero - che si recano al circo.
Qualche volta i circensi, adusi alla violenza e alla prevaricazione, si lanciano anche contro di noi: accadde anche tanti anni fa a Firenze, quando una nota “Orfei” ed il marito aggredirono e cercarono di picchiare persino Ebe Dalle Fabbriche, mia seconda madre e Presidente del Movimento UNA (Uomo, Natura, Animali).
Che dire, infine, dei nostri blitz, con al seguito telecamere di Striscia La Notizia o della Rai, e fotografi e giornalisti, per denunciare allevamenti lager di visoni o canili lager?
La violenza contro i più deboli, siano essi animali o anziani, donne, bambini, è sempre la stessa: con questa logica siamo stati aggrediti e picchiati più volte da allevatori e sfruttatori di animali.
E’ dei giorni scorsi la notizia che FederFauna mi ha querelato perché avrei diffamato i cacciatori – li ho accusati di difendere il diritto a sfruttare animali, visto che nelle settimane scorse hanno cercato di fare approvare una legge per cacciare tutto l’anno, allungando anche le ore di caccia, i giorni di caccia, le specie cacciabili, addirittura anche autorizzando i minorenni, che non possono votare o guidare una macchina ma che avrebbero avuto il diritto e la licenza di sparare e di uccidere! Per fortuna il Parlamento, in un sussulto di orgoglio e di dignità, ha bocciato questa proposta vergognosa!
Ora ci prepariamo ad una nuova stagione estiva di abbandoni, e ci auguriamo che il fenomeno diminuisca progressivamente. Ma intanto stiamo già lavorando con Romina Power per lanciare nel prossimo autunno una nuova Campagna contro le Pellicce.
asciare il mondo un po’ migliore di come lo abbiamo trovato. Rivolgo a voi questa bella frase di Paul Aster, invitandovi a fare anche voi qualcosa nel vostro piccolo: firmate e fate firmare le nostre petizioni (www.animalisti.it), donate il 5x1000 agli Animalisti Italiani Onlus (codice fiscale: 96368210587), se volete un cane o un gatto recatevi in un canile, rivolgetevi alle associazioni animaliste se assistete al maltrattamento di un animale o al suo abbandono; non comprate né regalate pellicce, acquistate solo uova di galline allevate a terra – gli allevamenti intensivi rappresentano la negazione dell’animale in quanto essere vivente
Insomma, non chiudiamo gli occhi e non lasciamoci vincere dall’indifferenza o dalla pigrizia. Perchè sono le gocce che fanno l’oceano: sono i nostri gesti e le nostre azioni quotidiane che possono rendere la nostra Terra migliore.
Saluti animalisti
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