Perché ripetiamo sempre che gli alberi e le piante, come pure gli animali, e al pari nostro, sono creature vive e sensibili? Non è un vuoto esercizio di retorica, ma un punto fondamentale in loro favore, quando si tratta di difenderli.
Non sempre, infatti, il loro valore può essere misurato secondo le convenzioni correnti in termini di convenienza, di pregio, o di diritto. Infinite volte, ogni giorno, alberi considerati preziosi e alberi considerati comuni finiscono allo stesso modo sacrificati per interesse, per fare spazio, addirittura per dispetto.
Sempre di più, tuttavia, proprio nel momento in cui l'uomo ha spinto oltre ogni limite accettabile il suo rapporto con la vita altra, siamo aperti a una nuova coscienza. Cogliamo all'improvviso il valore, la bellezza. Ma non solo: andiamo oltre. Nell'essere animato che ci è di fronte, nella creatura verde che ci parla una lingua diversa e incantatrice riconosciamo l'individuo.
Non solo il pioppo, non solo la quercia, ma quel pioppo, quella quercia. Lui, lei.
Vorremmo salvarli tutti dai cretini distruttori senza futuro, questo è evidente.
Forse oggi segnalare qui sul Respiro.eu qualcosa che non sempre, purtroppo, ha successo, ci sembra inutile. Ma non è affatto così.
Tutti insieme, nel nostro piccolo, stiamo collaborando a un nuovo modo di vedere. Più libero, generoso e intelligente. Che darà senz'altro i suoi frutti. Poiché scorgere anche in un albero l'altro, e l'individuo, significa saper compiere tale esercizio a maggior ragione con le persone: non banale, di questi tempi.