il regolamento del verde può avere diversi livelli: il primo è il livello di tutela, in cui si forniscono regole per la tutela e la corretta gestione del verde urbano (pubblico e privato), identificando anche precauzioni (ad esempio tecniche di intervento e di lavoro per cantieri edili o stradali in vicinanza di alberi, modalità di corretta potatura, etc.), procedure di stima del danno e relative sanzioni. Il secondo livello, più "evoluto", definisce i criteri di progettazione, i requisiti minimi di verde, sia all'interno dell'ambiente costruito, sia negli spazi di frangia e transizione, sia infine negli spazi aperti, agricoli o naturali, esterni all'abitato, con le relative, diverse, modalità di progettazione, realizzazione e gestione. Alcune norme possono completare o meglio definire ciò che, in assenza di regolamenti, è definito dal codice civile (ad es.le distanze degli alberi dai confini o la classificazione degli alberi in funzione delle rispettive altezze). Particolarmente importanti sono le norme per i progettisti i quali, spesso, hanno competenze nell'ambito dell'ingegneria e dell'architettura ma non conoscono necessariamente le esigenze, le funzioni e l'utilità degli alberi ed in genere del verde in città. Si possono quindi prescrivere i contenuti minimi di progettazione specifica del verde all'interno di progetti di natura edilizia / urbanistica, le misure compensative in caso di consumo di suolo e di nuove edificazioni, etc. etc. Ciò è particolarmente importante perché oggi si tende spesso a costruire in spazi ristretti, con poco spazio per il verde: molti progetti dichiarano alberi ed arbusti sulla carta, ma poi scopri ad esempio che, a causa della presenza di parcheggi interrati o di servizi tecnologici sotterranei che limitano la disponibilità di suolo, in realtà gli alberi non possono crescere... Il regolamento può quindi essere accompagnato anche da un abaco degli elementi costruttivi del verde (che dimensioni devono avere e come devono essere costruite le aiuole destinate ad ospitare alberi? qual'è la superficie minima alberata di un parcheggio? qual'è la profondità minima di suolo necessaria? come è strutturata una fascia di mitigazione / mascheramento di nuovi insediamenti industriali o di infrastrutture viarie? etc. etc.) Concludo dicendo che il regolamento del verde non dev'essere visto come un insieme di norme e sanzioni che appesantiscono le procedure ed aumentano i costi, bensì come un aiuto a sveltire le procedure stesse (se un progetto viene redatto correttamente il suo iter è senza dubbio più veloce) e, soprattutto, deve essere inteso come un processo di sensibilizzazione culturale che dovrebbe portare ad un miglioramento effettivo delle città in cui viviamo, a vantaggio di tutti.