Piante grandi o piccole, siepi e cespugli in città: quante volte, con il caldo, capita di accorgerci che il proprietario del negozio dietro l'angolo ha chiuso per ferie, abbandonando al proprio destino gli abitanti dei vasi di fronte alla sua serranda?
Poco importa se al suo rientro troverà tronchi secchi e foglie bruciate, dopo un'agonia sotto il sole: talvolta è più semplice comprare una pianta nuova che non chiedere a qualcuno di annaffiare; altre, non ci si pensa affatto.
Naturalmente, e per fortuna, non tutti si comportano così. Ma quando capita di scorgere un simile spettacolo noi rabbrividiamo.
E' probabile che sia del tutto inutile raccomandare, ai più di voi, di non limitarsi a inorridire, ma di passare all'azione.
Immaginiamo infatti cosa significhi non potersi muovere, immobilizzati in un vaso, e dover dipendere da qualcun altro?
Se pure non si tratta delle nostre piante, non lasciamole nei guai. Anche se andiamo di fretta, dedichiamo cinque minuti a farci regalare da un bar una tanica o una bottiglia, e annaffiamole. Quindi cerchiamo di capire chi sensibilizzare nei dintorni, per continuare nell'opera quando ce ne saremo andati, e nei giorni a seguire.
Dando il buon esempio, qualcuno si appassionerà. Di sicuro. A nessuno piace guardare una pianta che appassisce e muore, e la possibilità di salvarla non lascerà affatto indifferenti le persone che abitano o lavorano sul posto. Che potranno accogliere come merita il proprietario al suo ritorno, o procedere a un'adozione.