E' incredibile come risulti facile, quasi inevitabile, avviarsi per un percorso di digiuno quando il movente, l'obiettivo attengono i sentimenti.
Pensare e sperare - che la sorte di 400 cani possa in qualche misura essere influenzata da un comportamento, lo rende del tutto ovvio.
Chiunque - io per prima - abbia provato a digiunare per ragionamento, con il solo sostegno della volontà, ha sempre, o almeno io, ho sempre fallito.
Vittorio Alfieri era un millantatore.
Da questa esperienza a sostegno dei cani viene una conferma: emozioni prima. Coinvolgimento prima. Empatia prima. Prima di tutto.
Quando gli animalisti vengono definiti con malcelata supponenza emotivi, ricevono in verità un riconoscimento: l'emozione muove le persone, rende possibili i comportamenti, propizia i risultati.
Più della ragione che pure ci sta tutta, ma a sostegno.
Il 15 giugno Carla Rocchi ha incominciato uno sciopero della fame per la salvezza dei 400 cani di Potenza: la sua forte protesta proseguirà finché la Regione Basilicata non annuncerà la definitiva sospensione dell'ordine di trasferimento che li vedrebbe deportati in un maxi canile in Calabria. Questa struttura, dove purtroppo sono già stati spostati 27 cani (dei quali si richiede il ritorno a casa), è vincitrice di una gara al massimo ribasso. Con 1,60 euro al giorno garantirebbe il mantenimento di ciascun cane, le sue cure veterinarie, lo smatimento della sua carcassa e quelle di altri animali (mucche, pecore), nonché l'accalappiamento di altri cani. I 400 cani in questione sono perlopiù anziani e vivono da dieci anni in ottime condizioni, amorevolmente accuditi, presso due canili modello di Potenza.
Il digiuno di Carla Rocchi si unisce a interrogazioni parlamentari, richieste ufficiali, un'enorme mobilitazione popolare e al video appello di Marisa Laurito, testimonial ENPA.