Nel giugno 2009 abbiamo consegnato all'Assessore all'Ambiente di Roma De Lillo e al Servizio Giardini municipale un piano di gestione per l'antica Valle dei Platani di Villa Borghese redatto da Peter Raven, considerato il massimo botanico vivente, allo scopo di contenere i danni causati dall'inqualificabile imposizione di una condotta dell'Acea all'interno un sito di inestimabile valore, protetto da tre leggi internazionali. Piano di gestione per i platani antichi di Villa Borghese
Già un anno e mezzo fa Raven aveva ravvisato molto chiaramente i gravissimi pericoli che gli alberi stavano correndo, e chiese che i lavori fossero immediatamente sospesi, perché gli scavi avrebbero recato loro stress e disidratazione. Laddove questo non fosse possibile, a causa delle irresponsabili concessioni già suggellate, egli stilò un decalogo di semplici misure per evitare che gli straordinari esemplari fossero colpiti nel giro di un anno o poco più da malattia e morte. Nemmeno uno dei provvedimenti che qui sotto riportiamo è stato adottato, per tutelare quella che è l'ultima isola urbana di platani orientali secolari in tutta Europa.
Piccoli ritocchi al progetto attuale di costruzione permetterebbero di ridurre in misura significativa l’impatto negativo dei lavori per l’installazione dell’acquedotto in questo meraviglioso bosco di alberi antichi. Offriamo i seguenti suggerimenti concreti, nessuno dei quali incide in alcun modo sull’utilità della conduttura in via di installazione:
1. Trasferire gli scavi 100 metri più in là rispetto al margine inferiore del boschetto, in modo che si congiungano con la strada costeggiante la villa.
2. Terminata l’installazione della conduttura, compattare meccanicamente la terra di riempimento degli scavi fino a ottenere la medesima densità originaria del terreno adiacente allo scavo, in modo da prevenire alterazioni del flussi idrici.
3. La terra di riempimento in tal modo compattata, dev’e ssere ulteriormente rifinita con estrema cura per fare in modo che il livello di riempimento abbia la stessa pendenza originaria, con un impatto minimo sul deflusso superficiale dell’acqua. Impedire soprattutto che venga a crearsi una diga o un avvallamento che altererebbe l’attuale movimento delle acque.
4. Per quanto riguarda tutti gli alberi antichi presenti nella valle, provvedere a inventariarli, fotografarli, riportarli su una mappa, e valutarli, al fine di elaborare e applicare nella pratica un piano di gestione specifico, scritto, degli alberi.
5. Dopo il completamento dei lavori, i platani antichi devono essere ispezionati ogni tre mesi da un esperto professionista in arboricoltura, che individui per tempo segnali di stress o disidratazione (prodotti dai lavori). Se necessario, fornire cure appropriate. Possono passare cinque anni o più prima che si manifestino i danni procurati dai lavori di costruzione.
6. Intervenire sulle condizioni attuali per lenire gli effetti della compattazione del terreno, che attualmente sta procurando stress alle zone radicali degli alberi antichi. Questo risultato può essere ottenuto installando una barriera fisica lungo l’infilata degli alberi per ridurre lo spazio d’accesso ai pedoni. Tale barriera può essere realizzata con materiali e in uno stile coerente col lessico architettonico degli elementi storici di Villa Borghese nel suo complesso. Probabilmente sarebbe sufficiente una semplice barriera con paletti e una catena sospesa, adatta a tenere lontano dagli alberi il transito pedonale. Questa barriera potrebbe essere costruita su entrambi i lati dell’alberata, formando un ovale attorno a ciascuna infilata di alberi vicino alla linea di gocciolamento, lasciando un sentiero sterrato largo 6-7 metri al centro, lungo il percorso esistente. In questo modo, il pubblico potrebbe godersi gli alberi senza causare loro ulteriori danni attraverso il calpestio. I buchi dove piantare i paletti della barriera dovrebbero essere scavati a mano, correggendo l’ubicazione sul momento se ci si imbatte in radici dai 2,5 centimetri di diametro in su. Fare attenzione a non tagliare o scorticare questo tipo di radici.
7. Disegnare e collocare a ognuna delle estremità del viale cartelli informativi dove si spiega la storia degli alberi e il loro contesto nel giardino originario della Villa. Nel testo, sarebbe opportuno includere una descrizione della caratteristica specifica della Valle, ideata apposta come luogo di “natura selvaggia” come elemento paesaggistico. Si potrebbe includere una semplice dichiarazione che spieghi l’impatto negativo dell’attività umana, con particolare riferimento alla compattazione del suolo prodotta dal calpestio pedonale e ai gravi rischi provocati da chi accende fuochi nelle cavità degli alberi antichi.
8. I custodi del parco o le guardie forestali dovrebbero prendere misure per prevenire ed estinguere immediatamente ogni fiamma che divampi nei pressi degli alberi. Già almeno un albero reca segni evidenti delle ferite provocate dalle fiamme.
9. È necessario condurre una valutazione generale dell’intero parco, che fornirà la base per un piano di gestione del paesaggio storico. Questo piano può essere usato per pianificare gli stanziamenti necessari per la cura futura del paesaggio e per stabilire la priorità dei progetti di conservazione.
10. Approntare una mappatura e un inventario completo di tutti gli alberi presenti nella villa. Ogni albero dev’essere identificato, elencato e valutato in base alle condizioni e al proprio valore. Queste informazioni possono essere convertite in un data-base e usate come programma per una scaletta annuale di manutenzione degli alberi e per programmi pianificati di reimpianto. Con un piano di manutenzione preventivo si potrebbe migliorare la sicurezza pubblica e ridurre il rischio di risarcimenti a carico del Comune per la caduta di rami.
11. Incoraggiare partnership tra pubblico e privato, con il concorso di volontari per aiutare a realizzare la mappatura e la catalogazione degli alberi. Il Comune potrebbe fornire il supporto tecnico per la gestione della documentazione e la supervisione del processo.
Patricia e Peter Raven
Missouri Botanical Garden
P.O. Box 299
St. Louis, Missouri 63166 USA
(Traduzione di Fabio Galimberti)