In Russia sono stati registrati cinque decessi e 108 ammalati a causa del virus del Nilo Occidentale, diffuso a sud nella regione di Volgogrado e a Voronesh, al centro del Paese. Sembra che siano le zanzare a trasmetterlo, e agli stessi insetti sono attribuiti i 77 casi di analoga infezione in Grecia. Poi, certa stampa estende la prerogativa del contagio a roditori e uccelli, ma è evidente che si tratti di una forzatura, data l'improbabilità del contatto con l'uomo.
Pensando a noi, e a quando il sole tramonta, difficile immaginare una reale differenza fra le nostre città, ma anche le località di vacanza, e il più stagnante degli acquitrini.
Siamo obiettivamente invasi dalle zanzare e dai loro morsi.
Se prima bastava un fornelletto a difendere la stanza, ora ne servono due o tre. Lo spray che un tempo ci proteggeva per l'intera serata, adesso funziona un paio d'ore, e non sempre.
Ci chiediamo perché? Ce lo ricordiamo?
Un tempo le zanzare avevano dei predatori naturali.
Libellule, anfibi, uccelli insettivori, lucertole, gechi, ragni, pipistrelli, pesci, formiche...
Tutti questi animali avevano anche un habitat, fatto di verde, aria, acqua, stagioni, sole e pioggia.
Oggi, a causa della colata di cemento, della caccia, dei milioni di litri e tonnellate di sostanze inquinanti che spargiamo ovunque (inclusi purtroppo, in ultimo, i prodotti antizanzare), questi animali sono perlopiù sterminati.
L'unico competitore della zanzara, ormai, è l'uomo.
Contro la sua chimica, questa minuscola creatura si organizza geneticamente meglio che può, con eccellenti risultati. E lo punisce con le sue punture: mai abbastanza, rispetto a quanto merita.