Deposti il 23 agosto scorso sul ciglio del lungomare di Sabaudia a distanza regolare uno dall'altro, alcuni decapitati, i corpi di 20 cornacchie avrebbero rappresentato un avvertimento di stampo camorristico per lo scrittore Roberto Saviano. Da anni sotto scorta, l'autore di Gomorra, bestseller sulla criminalità organizzata campana, proprio in quei giorni era ospite di una villa del luogo.
Secondo gli inquirenti, gli uccelli sarebbero stati preventivamente uccisi e congelati, per poi essere disposti con geometrica cura.
I rituali macabri, le minacce attraverso l'uso di animali morti sono una consuetudine propria di tutta la malavita meridionale (a tale proposito vi segnaliamo anche un interessante articolo uscito nei giorni scorsi su Geapress, agenzia specializzata in temi animalisti: http://www.geapress.org/zoomafia/testa-di-mafia/3987.)
Ma la criminalità organizzata non si limita a questo.
Le sevizie sugli animali e la loro uccisione sono il primo esercizio di violenza su cui questi delinquenti instradano i giovanissimi.
Così infatti, torturando e privando della vita cani, gatti e altre specie, i ragazzi imparano ad abbattere l'empatia e a escludere la pietà. Pronti poi a passare all'uomo.
Ci stiamo naturalmente riferendo a casi paradossali, ma questo dimostra quanto insegnare subito ai bambini il rispetto verso ogni essere vivente sia importante per la loro formazione di individui.