Oggi, la riapertura anticipata della stagione venatoria in quasi tutta Italia.
Tanto spesso ci troviamo a ricordare la violenta gratuità di questa pratica, ma a prescindere da giudizi assoluti, è opportuno ricordare quanto la caccia sia inopportuna oggi.
Se un tempo esistevano spazi naturali più vasti, territori incontaminati e ampie risorse a disposizione di tutta la fauna selvatica, adatti a garantirne prosperità e sopravvivenza, ora la presenza dell'uomo, il suo progresso tecnologico e le sue necessità, hanno eroso confini molto importanti.
Edilizia ovunque, inquinamento, distruzione delle foreste, autostrade, automobili, treni, aerei: ogni giorno milioni di animali nati liberi muoiono a causa delle nostre esigenze primarie.
Abbiamo idea di quanti uccelli si schiantino quotidianamente contro i parabrezza delle nostre vetture, oppure contro le locomotrici dell'alta velocità, affusolate come missili?
Certo, non si può pretendere di andare a piedi, né l'umanità si augura l'arretratezza.
Ma bisogna anche essere obiettivi. Sapere che tutto questo impone alla natura un prezzo straordinario.
Dunque, è fondamentale stabilire priorità, eliminando tutto quanto sia gratuito, stupido, fuori luogo.
Il 1 settembre porta con sé un chiaro suggerimento.