Malgrado lo sterminato numero di voci che si sono levate da tutto il Continente, il Parlamento Europeo ha approvato il testo finale per la Direttiva 86/609 che regolamenta l’utilizzo degli animali negli esperimenti scientifici, meglio conosciuti come vivisezione.
Hanno dunque vinto, in questa fase, gli interessi delle case farmaceutiche, e non i diritti degli animali e quelli delle persone.
Questa orribile legge infatti non impone l'utilizzo di metodi sostitutivi ai test che prevedono l'impiego e il sacrificio di animali, anche se già effettuati con successo. Esperimenti di attendibilità scientifica incomparabilmente superiore, come dimostrato da fonti autorevoli e vaste casistiche.
Tale direttiva permette di ricorrere per gli esperimenti, benché in deroga, a gatti e cani randagi (ma in Italia questo è vietato dal 1991), nonché a specie in via di estinzione e catturate in natura, fra cui i primati. Infine si indica come metodo di uccisione di riferimento l'inalazione di anidride carbonica, definito umanitario ma di fatto lentamente atroce, e si consente pure di effettuare test dolorosissimi senza anestesia.
Se un unico lato positivo può ravvisarsi in questa sinistra vicenda, è proprio la sua mancanza di ambiguità.
E' ormai chiaro che questi esponenti politici sono nelle mani di una lobby industriale, di cui curano gli interessi a discapito di quelli della gente. A sfregio non solo della nostra morale e sensibilità, ma anche della nostra salute.
Di questi signori, paese per paese, dobbiamo ricordare bene i nomi, poiché per fortuna le cariche non sono eterne.
Dobbiamo esercitare il nostro potere di critica, insistente, implacabile.
Questa è la nostra arma: vedere chiaro, non dimenticare nulla, fare tesoro dell'esperienza, perseverare.
Il mondo cambia. Non sempre alla velocità che vorremmo. Ma cambia.