I sei concerti di Renato Zero a Villa Borghese sono finiti. Mezzi pesanti, camion, gru, stanno rimuovendo l'enorme mole di impalcature, cavi, cubature, impianti, metalli e apparecchiature elettriche che per circa un mese hanno occupato una vasta porzione di parco. Creando danni irreversibili al momento dell'impianto e dello smantellamento, come si potrà facilmente comprendere osservando i video che mostrano le grandi macchine in azione, disturbo, sporcizia e inquinamento, non ultimo quello acustico aggiunto all'inopportuno accorrere di folla nella Villa già gravemente in difficoltà, durante l'intera permanenza della struttura e lo svolgersi delle manifestazioni.
A questione amaramente conclusa, nell'indifferenza del celebre cantante malgrado gli appelli di associazioni e cittadini molto sostenuti dalla stampa, facciamo il punto sulle le ragioni della nostra delusione.
Non è mai esistito alcun preconcetto nei confronti di Renato Zero, anzi esisteva la speranza che, come altri colleghi, il popolare cantante volesse cogliere l'occasione per dare anche alle istituzioni lezione di civiltà e buon senso.
Inoltre, data la notorietà dei protagonisti - un divo e un parco storico conosciuto nel mondo - abbiamo preso un caso di interesse apparentemente romano, a esempio di malcostume diffuso.
Quali siano le nostre simpatie e i nostri orientamenti, chiediamoci sempre cosa guadagni la comunità dalla rischiosa e illegittima privatizzazione del bene pubblico.
Qualche denaro per l'occupazione del suolo?
La devastazione di una villa meravigliosa (comunque, nel caso di Villa Borghese un SIC - Sito di interesse comunitario, protetta dall'UNESCO) è un prezzo che varrà almeno fondi con cui le nostre giunte risaneranno scuole che cadono a pezzi, ospedali, buche nelle strade?
O forse, piuttosto, nulla di tutto questo: solo voti. Voti dei sorcini e degli zerofolli per la prossima tornata elettorale. Oppure denaro dell'imprenditore che ha avuto la concessione per la prossima campagna?
Questa, è la prima domanda che dobbiamo porci. Ovunque qualcosa del genere accada. Roma, Napoli, Palermo, Torino, Milano, grande città o paesino. E la democrazia, fortunatamente, ci offre gli strumenti necessari ad agire di conseguenza.