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MANUALE DI CONVIVENZA - L'albero, condominio naturale

  Quando si parla dell’importanza degli alberi nelle nostre città, si tende a sottolineare da un lato l’indiscutibile ruolo che assumono come fattore limitante dello smog e dell’inquinamento rumoroso, dall’altro la loro funzione di termoregolazione in ambiente urbano. Altre volte viene celebrata la loro bellezza o il legame storico che alcuni “giganti verdi” hanno con la vita dei cittadini, i quali li difendono da tagli e potature selvagge. E’ indiscusso l’enorme valore che gli alberi, insieme a siepi e prati selvatici troppo spesso dimenticati, hanno nei confronti della tutela della biodiversità. Tutte valutazioni e considerazioni espresse, però, dal punto di vista di noi esseri umani. Ma la fauna selvatica come “vede” gli alberi, come li considera? E perché, per essa, sono così importanti?
  Possiamo affermare che ogni animale considera l’albero come un micro mondo, come un luogo dove, a seconda del ruolo biologico di ogni singola specie, è disponibile cibo e riparo a sufficienza.  
  Dal momento che un singolo albero accoglie moltissimi esseri viventi, ognuno di essi potrebbe definirsi come un condominio multietnico, dove ciascun animale occupa una specifica “nicchia ecologica”, e dove la vita è un delicato equilibrio che si gioca su alcuni fattori importanti, come ad esempio il rispetto delle distanze.
 Tale condominio naturale è composto di appartamenti contenuti nei diversi piani vegetazionali, un giardino (ovvero la zona alla base del tronco), e persino dei piani interrati.
 
Iniziamo dal giardino, che gli animali selvatici considerano come luogo di alimentazione. Per insetti, piccoli mammiferi ed uccelli, quest’area è particolarmente ambita perché riparata da fenomeni atmosferici (come sole, pioggia e neve) e dai predatori.
 
Qui si può osservare una moltitudine di insetti che si nutre di residui vegetali nascondendosi sotto la corteccia e le foglie cadute. Questo habitat rappresenta uno dei luoghi più frequentati dagli scriccioli, che si cibano di questi stessi piccoli insetti (loro cibo preferito) e dai ricci, che di notte possono trovare qui una buona fonte alimentare.  Nelle vicinanze delle radici poi, alcuni piccoli mammiferi (come topolini ed Arvicole) scavano gallerie dalle quali usciranno solamente di notte per nutrirsi.
 
Ma ai piedi degli alberi – ovvero quello che possiamo definire piano terra - vi sono anche altri animali che trovano qui la loro abitazione: è il caso dei Tassi, che cercano alloggio in tane costruite tra le radici.
 
Gli uccelli, che possiamo considerare i grandi abitanti degli alberi, preferiscono invece delle zone un po’ più in alto per riprodursi e riposarsi. Lungo i tronchi degli esemplari maturi troviamo delle fessure anche profonde: sono un luogo ideale dove Codirossi e Pigliamosche possono costruire il loro nido! Tra i due e i cinque metri di altezza, all’interno di piccole cavità, trovano invece casa le Cinciallegre, mentre i fori che si trovano oltre questa altezza sono territorio delle più piccole Cinciarelle (che evidentemente gradiscono alloggiare ai piani superiori). Le cavità più grandi, invece, sono appartamenti per i rapaci notturni (soprattutto l’Allocco e la Civetta), che necessitano di alberi ad alto fusto e ricchi di nicchie per poter nidificare. Diversamente fa il Picchio, che anziché cercare un posto libero, se lo crea. E’ infatti famoso per scavare direttamente nel tronco il suo nido su misura: un vero e proprio architetto!
 
Passiamo infine ai piani più alti, che rappresentano gli spazi più ambiti per molte specie di uccelli. Le folte chiome di un albero maturo sono l’ideale per permettere ad ogni specie di occupare un determinato spazio. Il piano “attico”, ovvero i rami delle cime, sono spesso popolati da nidi abbastanza importanti per la loro dimensione; in città, ad esempio, si possono osservare quelli delle Cornacchie. Anche alcuni rapaci diurni, come lo Sparviero e il Gheppio, occupano la stessa zona dell’albero, e a volte preferiscono restaurare un nido già pronto e magari abbandonato proprio dalle cornacchie piuttosto che costruirsene uno da soli. Le fronde più sottili e ricche di foglie sono invece quelle predilette dai piccoli uccelli canori, che, con abilità che non finiscono di stupirci ancor oggi, riescono a intrecciare rami e altro materiale costruendo nidi perfetti.
 
In questa esplorazione dell’albero, non dobbiamo dimenticare i mammiferi. E’ noto a molti che scoiattoli, ghiri e quercini trovano casa proprio all’interno delle nicchie nel tronco, dove costruiscono i loro rifugi rendendoli confortevoli con muschio, foglie e altri materiali. Ma anche i pipistrelli si posano durante il giorno sui rami degli alberi, nelle fessure – anche quelle tra corteccia e tronco - e nelle nicchie.
 
E’ pressoché impossibile in questo spazio elencare tutte le specie animali che abitano gli alberi. Ma, parlando di questi giganti verdi, dobbiamo aggiungere un paio di considerazioni. La prima è che per la fauna selvatica anche un albero ormai morto rappresenta una fonte importante di cibo e di riparo. La seconda è che le essenze selvatiche (come querce, olmi, castagni e via dicendo) offrono in genere più possibilità di rifugio e cibo rispetto a quelle esotiche. Ormai specie vegetali non autoctone sono sempre più presenti nelle nostre città e nei nostri giardini, a scapito di quelle locali. Gli alberi maturi diventano sempre più rari, perché considerati come elementi da sostituire, magari con esemplari più giovani e decorativi. E’ quindi urgente una concreta mobilitazione dei Governi di ogni singolo Stato affinchè tutelino con più decisione i vecchi alberi, partendo dalla sensibilizzazione e dall’educazione del cittadino, il quale a volte non è pienamente cosciente dell’insostituibile ruolo biologico svolto dall’albero. 
 
Nel frattempo qualcosa possiamo farla anche noi, iniziando a piantare alberi tipici delle nostre zone nei nostri giardini. In questo modo avremo contribuito – e non poco – alla salvaguardia di animali il cui stato di conservazione è oggi in crisi anche a causa della scomparsa dei condomini naturali.

Andrea Brutti e' esperto di tutela degli animali selvatici ed e' consulente di diverse associazioni animaliste nazionali; ha contribuito alla creazione del Centro Recupero Fauna Selvatica LIPU di Roma che ha gestito per 10 anni
Data: 26/11/2010
Autore: ANDREA BRUTTI
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