E' tempo di circhi, e anche di ragionare. Di fronte al tendone di Moira Orfei, in via delle Vigne Nuove a Roma, alle 16 del 6 gennaio avrà luogo un presidio dimostrativo. Organizzata da 100% Animalisti, sostenuti dal Partito Animalista Europeo: la manifestazione è aperta a tutte le associazioni e vuole spiegare agli spettatori che in generale, nei circhi, le persone forse si divertono, ma gli animali per niente. Essi trascorrono infatti un'esistenza terribile costretti fra gabbie, luci, frastuoni e viaggi. La parola addestramento rimette la loro vita al giudizio di proprietari e domatori. Altro motivo di contestazione, le sovvenzioni statali destinate a tali forme di spettacolo.
Ma per ottenere un cambiamento reale, rispondente a una coscienza e a una sensibilità evidentemente cambiate rispetto a qualche decennio fa, bisogna incominciare a pretendere risposte dalle istituzioni.
I presidi e le manifestazioni, forse, andrebbero organizzati anche e soprattutto di fronte ai ministeri.
Da anni ci si auspica giustamente il circo di soli umani, si porta a esempio il magnifico Cirque du Soleil, si parla di togliere i finanziamenti a chi continui a utilizzare animali - o di incentivare un chi li tolga - ma rimangono ipotesi e discorsi.
Senz'altro i circensi, perlopiù, non si mostrano aperti al cambiamento. In larga parte rimangono arroccati sulle loro posizioni negando l'evidente sofferenza degli animali.
Ma per ottenere un'evoluzione, anche a loro va offerta una reale possibilità.
Altrove, in altri paesi, il circo ha potuto cambiare grazie a investimenti culturali e materiali.
A noi serve un disegno di legge illuminato. Capace senz'altro di vietare, una volta per tutte, l'impiego e la prigionia degli animali in ogni spettacolo, ma al tempo stesso in grado di offrire valide opportunità affinché la tradizione circense più aperta e disponibile possa progredire e rinnovarsi.