Quanto spesso accade che, uscendo di casa, troviamo gli alberi a noi più familiari di colpo imprigionati dietro le recinzioni di un cantiere?
E' il segno, quello, che qualsiasi cosa in linea di principio può accadere. Il loro destino è nelle mani di una ditta, di un imprenditore. Consegnato troppo spesso dall'amministrazione pubblica in cambio di sostegno elettorale.
E' cattiva creanza infatti che molti politici si facciano sostenere e finanziare, al momento di dover ottenere consensi, da chi dispone di denaro e ha interesse a investirlo così, vale a dire gli imprenditori edilizi. Ma ai costruttori, una volta eletti, i politici debbono qualcosa in cambio, ovvero il territorio. E cedendo così il bene pubblico, colate di cemento, verde distrutto, contravvengono al patto di fiducia con gli elettori.
Guardate bene quegli alberi dietro alle paratie, dunque. Ogni volta. Controllate se sono vostri. Leggete sempre il nome della ditta, dell'appalto, della concessione. E non accettate sacrifici a nome vostro.
Non c'è pubblica utilità che giustifichi la distruzione del patrimonio ambientale, salvo casi straordinari forse, poiché oggi è stata più o meno codificata una materia che si chiama ecosostenibilità. Basta volerlo, e investirci su.