Si è parlato di museo a cielo aperto, noi abbiamo sempre preferito la definizione di santuario - purché, lo sottolineamo ogni volta, rimanga area dedicata ai cani in libertà, come peraltro da volontà e lascito dei principi Borghese - tuttavia per l'antica Valle dei Platani di Villa Borghese non si è ancora fatto nulla.
Nel frattempo, sarebbe già un prezioso passo avanti apporre a giusta distanza dai patriarchi semplici ma efficaci cartelli, che ne spieghino al passante unicità e valore.
Spesso infatti passano per la Valle folti gruppi di gitanti, giovani ciclisti che si divertono a lanciarsi dal crinale, bambini e adulti ignari i quali, incuriositi dalla magnificenza e dall'aspetto magico di questi alberi, si arrampicano sui rami più bassi, entrano nelle cavità, non adottano le misure di cura e prudenza che bisognerebbe avere per qualsiasi pianta, ma in modo categorico per platani rarissimi, delicati e plurisecolari.
Quanti costi e disturbi prevede, apporre una decina di grandi tavole illustrate e ben fatte?
Dobbiamo pensarci noi?