In un momento politico e sociale abbastanza confuso, ci sembra interessante far circolare uno studio-relazione effettuato dall'Associazione Tom & Jerry.
In altri tempi questo tipo di inchieste veniva svolto in ambito parlamentare con staff del deputato o senatore, per avanzare proposte di legge migliorative. Ora, malgrado tante buone intenzioni, c'è rimasto il fai-da-te. L'ultimo intervento sulle condizioni dei canili in Italia rimane - salvo errori - quello del 2001, a 10 anni dall'approvazione della legge n.281/91. Quest'anno sono 20 anni che una legge all'avanguardia in Europa, che poteva essere una legge di cui andare fieri, continua ad essere inapplicata nella maggior parte dei comuni italiani e dalla maggior parte delle asl regionali.
Malgrado chiare ordinanze sull'obbligo di microchip, di guinzaglio, e tanto lavoro normativo svolto, a causa di mancate sanzioni per ogni infrazione, compresi i maltrattamenti, ci troviamo con situazioni di emergenza costante, ci troviamo a far fronte con le nostre risorse fisiche ed economiche a problemi che investono anche aspetti sanitari. E risentiamo una vergognosa vocina che rievoca le soppressioni. Sarebbe una dichiarazione di impotenza.
Tra l'altro, se a qualcuno dei randagi non interessa nulla, pensi che potrebbe finire col tanax anche il suo cane, magari di razza, smarrito.
Stampa e tv richiamano spesso l'attenzione sui problemi di questi nostri compagni di vita, esseri viventi che hanno comunque diritto ad essere rispettati, anche lasciandoli stare. Non è obbligatorio amarli ma rispettarli civilmente sì. Invece si susseguono da nord a sud episodi di intolleranza, uccisioni, sevizie, maltrattamenti. soprattutto di randagi.
Ci chiediamo, ad esempio, come mai ad Ussita nonostante i servizi di Striscia ancora non abbiamo visto i vigili o i Carabinieri che sequestrano tutti gli animali. Non parliamo di tanti canili lager.
Da varie inchieste è emerso il business dei canili lager, che costano comunque molto alla collettività ma ignorano il benessere dei cani. Anche qui il legislatore ha messo mano guadagnandosi tutto il nostro apprezzamento ma ancora non basta se non partono le sanzioni. Solo toccando il portafoglio l'italiano capisce.
Si faccia in modo che vengano sanzionati tutti i comportamenti che infrangono le varie leggi e normative. Sarebbero anche introiti per Comuni e Regioni che si lamentano sempre dei pochi fondi. Alcune asl dimenticano di controllare il pagamento delle sanzioni da loro erogate. Certo che poi i soldi non ci sono. Ci sono invece isole felici dove la collaborazione tra Comuni ed Associazioni hanno permesso risparmio di soldi pubblici e benessere degli animali, soprattutto incrementando il primo intervento antirandagismo, la sterilizzazione a tappeto. Se fosse stata praticata da 20 anni - come prevedeva la legge - sicuramente non saremmo arrivati a questo punto di esplosione.
Per l'interesse che tanti politici trasversali hanno dimostrato in questi anni aiutandoci per quanto hanno potuto noi chiediamo che finalmente le tante leggi vengano ottemperate e che i magistrati siano chiamati a farle rispettare. Venti anni sono tanti, troppi, quando c'è la volontà politica i tempi sono molto più brevi. Grazie per l'attenzione che porrete a queste proposte.
Roberta Ratti
Responsabile Lida Roma