Il seminario/laboratorio gratuito La pelle dell’orso vuole riflettere sul nostro rapporto con gli animali e la natura. Oggi milioni e milioni di animali, per fornirci cibo, vengono allevati in condizioni orribili, come fossero oggetti di nostra proprietà e non invece creature viventi.
Siamo partite da un disagio per una realtà di cui si parla poco, almeno in Italia, come se oggi, in un tempo di grande recessione, questo argomento fosse l’espressione di sensibilità estreme e poco radicate nella società. Eppure abbiamo scoperto che il disagio non è solo nostro. In questo momento, in tutto il mondo, in moltissimi si pongono la nostra stessa domanda: che senso ha produrre un’enorme quantità di cibo animale con il solo vantaggio di un enorme guadagno per le tasche di pochi, a discapito di milioni di animali, costretti a una vita di sofferenza e crudeltà, modificati geneticamente, alimentati con sostanze tossiche, segregati in spazi che impediscono il minimo movimento, torturati da continue pratiche di mutilazione, esposti a malattie devastanti a causa dell'indebolimento della specie, delle condizioni igieniche inesistenti, del nutrimento improprio, del trauma provocato da una condizione di perenne stato di dolore?..
L’uomo oggi sceglie, in nome del risparmio e del guadagno, di essere disumano con gli animali, di essere insensibile e indifferente verso ciò che la natura da sempre continua a donargli senza chiedergli nulla in cambio.
Ma questa barbarie è veramente necessaria? A chi giova? A quale economia? All’economia del benessere? Se è vero che noi siamo anche quello che mangiamo allora dobbiamo sapere che in nome di questo benessere ogni giorno per nutrirci immettiamo nel nostro corpo sofferenza, costrizione, manipolazione, ormoni, antibiotici, tossine e rischi sempre più concreti di pandemie devastanti. E la domanda che ritorna è appunto “Ma che senso ha?”..
Un tempo l'uomo assoggettava a sé altri uomini rendendoli schiavi, tenendoli in catene, sfruttando, torturando, e disponendo della vita altrui come se non si trattasse di un simile ma di un oggetto, poi qualcosa è successo e la schiavitù non è stata più considerata “naturale”. In seguito è accaduto qualcosa di simile con lo sfruttamento dei bambini nelle miniere e nelle fabbriche, e con le donne, da sempre considerate inferiori, donne appunto "oggetto", manipolabili e sfruttabili per legge di "natura". Poi anche per donne e bambini qualcosa è successo, almeno in certi luoghi del mondo.
Noi crediamo che oggi sia arrivato il tempo di affrontare, analizzare, discutere, elaborare alternative a quella che sembra una realtà di fatto, incontrovertibile.
Cercheremo quindi di capire insieme, senza facilonerie, senza allarmismi, senza indottrinamenti, cosa c'è di "naturale" nella ferocia umana verso creature che ci consegnano la loro esistenza.
Il tema riguarda l'uomo nella sua totalità. La sua indole, le sue necessità, il suo istinto, il senso e la qualità del suo esistere, la capacità di scegliere, di non dare nulla per scontato.
Se noi fossimo economisti, ambientalisti, politici, ecologisti, medici, veterinari, magari potremmo agire in modo specifico su questo disagio, ma non lo siamo. E così come l'arte, il cinema, la letteratura, affrontano il nostro tempo, noi pensiamo che il teatro non debba restare indietro e che possa e debba sviluppare un suo modo di raccontare e riflettere la realtà. Quindi quello che noi possiamo fare è comunicare il nostro disagio attraverso il palcoscenico, e crediamo di doverlo fare.
E’ per questo che affrontiamo questo seminario/laboratorio, prima tappa di lavoro di un progetto che prevede l’allestimento nel 2012 di un nuovo spettacolo, il cui cast verrà selezionato dallo stesso gruppo del laboratorio.
Hanno aderito tantissimi giovani artisti, molti più di quanti pensassimo.
Testi di riferimento per questa prima tappa saranno alcuni libri: La pelle dell’orso di Margherita d’Amico -titolo da cui prende spunto il seminario/laboratorio-, il best seller Se niente importa di Jonathan Safran Foer, Ecocidio di Jeremy Rifkin. In questa prima fase ci offriranno la loro consulenza anche specialisti ed esperti sul tema.
Il seminario/laboratorio, organizzato da Neraonda produzioni, è promosso dalla Regione Lazio - Assessorato alla Cultura Arte e Sport, e dall’Associazione Teatrale fra i Comuni del Lazio. Venticinque sono gli artisti scelti. Passeranno con noi due settimane, otto ore al giorno. Questa fase di "incubazione" produrrà un racconto corale, uno spettacolo e chissà forse anche qualcosa di più.
Info: Neraonda 06 64760191 (h 10-13) palma@neraonda.it