Da mesi ormai gli abitanti di via Enrico Fermi a Roma si oppongono con forza alla realizzazione di un grande parcheggio interrato per cui è previsto lo sventramento della strada, mettendo probabilmente a repentaglio la stabilità dei palazzi, data la situazione idrogeologica dell'area sulle rive del Tevere, nonché l'abbattimento di parecchi alberi e l'espianto di altri, platani adulti e magnifici, in una zona degradata e inadatta.
I cittadini hanno più volte manifestato, proclamato lo sciopero della fame, ieri, giunti gli operai addetti al taglio, si sono rivolti agli agenti del Corpo Forestale dello Stato. Questi hanno appurato che i platani sono entrati nella fase vegetativa e l'espianto li ucciderebbe.
Ogni operazione è quindi, sulla carta, rinviata al periodo invernale.
Furiosa la Cam, ditta appaltatrice, che ha concessioni per realizzare parcheggi interrati un po' ovunque nella Capitale e ha dichiarato di valutare una richiesta danni al Comune per l'interruzione forzata. La ditta, peraltro, si sta confrontando dappertutto con lo sdegno dei cittadini, che a tali progetti preferiscono di gran lunga il mantenimento del patrimonio verde, delle alberate, dell'aria pulita, dell'omba, del fresco e della bellezza, che tra l'altro accresce il valore degli immobili. In aggiunta, in molti casi, alle legittime preoccupazioni per la stabilità dei palazzi.
Applausi, intanto, al No Pup Fermi, con ogni augurio di successo.