Con il bel tempo, inizia anche l'epoca delle passeggiate a cavallo.
Il trekking è un'attività sempre più diffusa, può essere appassionante; c'è chi lo pratica con il cavallo di proprietà e chi invece si appoggia all'organizzazione di circoli e maneggi.
A tale proposito, anche per chi desideri incominciare, è importante un approccio coscienzioso.
I cavalli non sono mezzi meccanici, biciclette o motorini, né possono essere affittati e utilizzati alla stregua dei medesimi.
Esistono circoli e agriturismi che trattano i loro animali con rispetto, hanno cura di farli lavorare in modo equilibrato, non li affidano alla mercè di qualunque visitatore e provvedono a mantenerli anche a fine carriera, o in caso di infortunio perenne.
Ma non sono affatto rare purtroppo, anche in località turistiche di grande richiamo, realtà in cui cavalli, ma anche muli e asini, vengono sfruttati, strapazzati e maltrattati alla stregua di oggetti. Spesso acquistati dai commercianti di carne a inizio primavera, spremuti per tutta la stagione e rivenduti al macello in autunno. Consegnati nelle mani di qualsiasi gitante incapace, capriccioso, violento. Picchiati, affamati o puniti in vario modo se refrattari o non in grado di accontentare richieste assurde.
Il cavallo finisce per essere spesso poco tutelato a causa del suo ambiguo e multiplo status che può includere prestazioni sportive, soma, mattatoio e troppo spesso ci induce a pensare che egli debba sopportare trattamenti inaccettabili. Invece esiste una legge nazionale, la 189/04, che punisce penalmente con severe ammende e carcere i maltrattamenti agli animali.
Ricordiamocene sempre, affinché la passeggiata sia bella per tutti.