Da un lato, dobbiamo essere estremamente riconoscenti ai media: senza di loro tutti noi attenti alle questioni ambientali, al diritto universale alla vita, non avremmo la possibilità di portare all'attenzione di tanti questioni delicate, importanti, e talvolta, pure di conseguenza, risolverle. Dall'altro, tuttavia, è difficile che gli argomenti che ci stanno a cuore vengano affrontati sempre con libertà e spregiudicatezza dai medesimi. A ben pensarci infatti, proprietari dei giornali e controllori di tante testate sono sempre industriali, ovvero i principali nemici del territorio incontaminato, dell'ambiente, della biodiversità e degli animali. Come aspettarci proprio da loro un'apertura critica?