Durante la mia esperienza professionale e personale a salvaguardia degli animali selvatici, mi è capitato molto spesso di ricevere chiamate telefoniche da persone molto allarmate da “strani ed inquietanti” fenomeni che sarebbero avvenuti nella loro abitazione, soprattutto di notte: rumori di soffi, miagolii distorti, graffi nei soffitti.. No, in tutti questi casi, o almeno in tutti quelli posti all’attenzione del sottoscritto, non si trattava di fenomeni paranormali, ma semplicemente di rumori emessi da inquilini molto particolari. Per questo ho deciso, in questa puntata, di descriverne qualcuno, anche per tranquillizzare gli animi di alcune persone.
Se abitiamo in campagna e durante la notte sentiamo strani e forti soffi, quasi dei rantoli, possiamo stare tranquilli: si tratterà sicuramente del Barbagianni, splendido rapace notturno e grande cacciatore di topi, che in comune con i fantasmi ha solo il candido colore bianco. Probabilmente ha scelto la vostra casa come suo territorio esclusivo per alimentarsi e metter su famiglia. È vero che se il particolare piumaggio dei rapaci notturni permette loro di volare nel massimo silenzio, il rumore che emettono durante le loro dispute o nel nido è veramente molto forte, e potrebbe crearci qualche piccolo problema per il sonno. A proposito di fantasmi, se durante le notti autunnali ed invernali sentite degli strani ululati provenire dagli alberi vicini, niente paura! Si tratta in questo caso dell’Allocco, altro rapace che delimita il suo territorio con questo verso. Durante l’estate, è capitato di frequente che le persone mi chiamassero per descrivere un altro strano rumore che proveniva dal soffitto delle loro abitazioni. “E’ come se qualcosa stia scavando proprio lì, nel controsoffitto” – mi dicono allarmate – “non vorrei fosse qualche topo”. Poveri topi! Prometto di dedicare una puntata speciale della mia rubrica anche a loro! Comunque, quasi sempre questi simpatici roditori non hanno colpa: si tratta, infatti dei rondoni, uccelli di cui abbiamo parlato recentemente, e che nidificano proprio nelle intercapedini che si creano tra soffitti e controsoffitti, come nei vani delle tapparelle. Al posto delle zampe, i rondoni hanno dei piccoli artigli che “grattano” la superficie che percorrono, specie i piccoli che si muovono per esplorare il vano in cui hanno il loro nido. A volte, invece, sembra che il mondo degli uccelli sia impazzito ed attacchi l’essere umano, proprio come avveniva nel famoso film “Uccelli” di Hitchcock: persone sempre più allarmate si rivolgono a istituzioni e scrivono lettere ai giornali, descrivendo l’avvenimento come un triste presagio che non porterà a nulla di buono. In realtà assistiamo a quanto di più commovente esista in natura: un genitore che tenta di difendere il proprio piccolo da chi lui considera una minaccia. Cornacchie e Gabbiani, per allontanare un presunto predatore dal proprio cucciolo, mettono in scena una finzione che rappresenta anche un avvertimento contro il “nemico”: sfrecciano a gran velocità, volando in picchiata molto vicino all’uomo in modo da allontanarlo dal giovane che sta muovendo i suoi primi passi a terra, iniziando la fase dello svezzamento. Il mondo degli uccelli è pieno di esempi del genere, spesso alimentati dalle superstizioni di cui abbiamo già parlato, ma che dire dei rettili? Ogni primavera, arrivano numerose telefonate di persone allarmate dalla presenza di serpenti nei propri giardini: oltre alla preoccupazione – il 99% delle volte assolutamente infondate – di trovarsi di fronte ad un esemplare velenoso, è da sottolineare lo stupore con cui il cittadino ne descrive la presenza nel proprio giardino. “Sta succedendo qualcosa di strano” – dicono “non ci sono mai stati serpenti qui”; “probabilmente ci sono sempre stati, è che non se n’è mai accorto perché sono animali molto timidi e paurosi”, rispondo io. Infatti, è così: il serpente non attacca, se ovviamente non ha altre alternative. Il più delle volte si tratta di giovani esemplari, che, essendo inesperti, per riscaldarsi ai raggi del sole si trovano dei posti troppo esposti: molto raramente si tratta delle temute vipere, che non sono molto comuni e che si caratterizzano per l’occhio che possiede una pupilla verticale molto visibile – per intenderci, tipo quella del gatto alla luce del sole – e per la tipica testa triangolare. Come abbiamo visto, le nostre case e i nostri giardini offrono habitat a molti animali selvatici, che emettono suoni e producono rumori. Per sconfiggere la paura, e ricordando la semplice regola che gli animali selvatici hanno molto timore dell’uomo considerandolo la loro principale minaccia, impariamo anche ad ascoltare i suoni e i rumori; ci accorgeremo che, soprattutto la notte, non saremo mai soli ma in ottima compagnia.
La rubrica di Andrea Brutti per Il Respiro
Andrea Brutti e' esperto di tutela degli animali selvatici ed e' consulente di diverse associazioni animaliste nazionali; ha contribuito alla creazione del Centro Recupero Fauna Selvatica LIPU di Roma che ha gestito per 10 anni