" Mi accadde mezzo secolo fa. A quel tempo, avevo venticinque anni e lavoravo nel laboratorio per la patologia delle piante di Yokohama, in Giappone, dove sono nato. Ero nato in un villaggio e possedevo un podere su una collina. Un giorno mi ammalai e cominciai a pormi domande sul senso della vita e sulla morte. La mia angoscia mi portò a girovagare per le colline finché, una notte, mi buttai esausto sotto un albero. Albeggiava, e a un tratto il grido acuto di un airone, subito scomparso nella nebbia, mi svegliò come da un sogno. In un attimo, mi sentii un altro, come colpito da un fulmine. Tremavo come attraversato da una scarica elettrica, e mi sentii libero dal senso del mio io. Con la mente vuota guardai la natura davanti a me e vidi kamì, la divinità. Stavo semplicemente faccia a faccia con l'erba e gli alberi, e il Dio che incontrai era il verde degli alberi, bagnato di rugiada e scintillante nella luce del sole, i fiori che dondolavano sui loro steli, la musica degli uccellini all'alba, la trasparenza dell'occhio della rana. Dio era, di fatto, le montagne e i fiumi, l'erba e gli alberi. Gli uccellini erano Dio. Quando guardai la natura con mente vuota potei sentire che il mondo naturale davanti a me era la vera forma di Dio. Il salvatore capace di salvare me e il resto del mondo era davanti ai miei occhi. Nel bianco dei fiori di daikon, che so essere Dio, le farfalle danzavano e fui in grado di conoscere che il bianco stesso dei fiori, ingioiellati dalla rugiada che brillava nella luce del mattino, è Dio".
Chi parla è Masanobu Fukuoka, il contadino filosofo giapponese scomparso recentemente dopo aver insegnato a tutto il mondo il metodo dell'agricoltura naturale basato sulla non aratura del terreno senza fertilizzanti o sostanze chimiche, e la semina diretta, non solo per risaie e campi di cereali ma anche per frutteti naturali sempre senza rivoltare la terra . Fukuoka aveva in mente la terra delle origini, dove tutto cresceva assieme, il ciliegio e le erbe, e per cinquant'anni ha insegnato a seminare assieme alberi, frutta e verdura, non un'unica pianta . Arare è ferire la terra , la madre terra, come sa l'antico Feng Shui e come dicono chiaramente i lama buddhisti tibetani che assegnano dure penitenze ed espiazioni quando un uomo durante l'anno si è reso colpevole di uno scavo.
Per Fukuoka l'attività religiosa sarà proprio venerare la natura e proteggere ogni albero e ogni filo d'erba. Proteggere, e riportare in vita: la terra si sta desertificando ma il metodo di Fukuoka rinverdisce il deserto perché lui semina letteralmente nel deserto.
Come nel suo podere in cima alla collina del villaggio natio decise di seminare una casuale mescolanza di alberi da frutta, verdura e cereali in mezzo alle acacie che crescevano lì, senza ripulire la terra, senza arare e senza spargere diserbanti o fertilizzanti, ottenendo rapidamente una giungla di alberi da frutta, così in California, dove era stato invitato per insegnare l'agricoltura naturale a venti giovani senza mezzi di sussistenza che vivevano in una pianura dove c'era solo erba secche e qualche quercia, quel che Fukuoka produsse fu che il centro della pianura di erba secca si trasformò in un orto dove crescevano in florida confusione cetrioli e pomodori, ravanelli, zucca e mais.
In Africa in un accampamento di rifugiati etiopi fu capito dai bambini per primi, che dopo qualche diffidenza accettarono il pugno di semi dati a ciascuno in mano e seguirono il suggerimento di seminarli nella sabbia e innaffiarli per tre giorni: dopo quattro o cinque giorni nelle piccole aiuole circolari che i piccoli avevano fatto erano spuntate foglioline di fagiolo, di cetriolo, di pomodoro, di melanzane, di ravanelli. Tre ragazzi si misero a cantare...
Senza discriminare tra buoni o cattivi Fukuoka mescola la maggiore quantità di semi di piante diverse, da frutta, forestali, concimanti, verdura, e felci, muschi, licheni, batteri, funghi. Copre questi semi e microrganismi con palline di argilla, questa sostanza meravigliosa che è la Terra primordiale, carica di energia vitale, che protegge i semi e conserva l'acqua necessaria per germinare. L'argilla viene indurita con calce e acqua madre, resa resistente agli insetti con erbe come l'anice stellato e l'albero della lacca. Le palline con i semi vengono sparse e si aspetta la pioggia: un solo seme che riesce a spuntare e a vivere farà ombra per un altro seme, un solo albero che riesce a crescere pomperà su l'acqua dal sottosuolo. Oggi si semina dall'aereo, per rinverdire in una sola volta grandi aree della terra, come i deserti africani. Ma senza aereo si può formare un podere naturale, con i suoi alberi da frutto, semplicemente non togliendo nulla dal campo, non un ramo, non una foglia, tantomeno bruciandoli, che fa diminuire di colpo la fertilità della terra. Si aspetta invece che si decompongano naturalmente, poi si semina...
Il meraviglioso viaggio delle palline d'argilla è raccontato e riccamente illustrato dai due libri di Masanobu Fukuoka : "La rivoluzione del filo di paglia" e le "Lezioni italiane di Masanobu Fukuoka", entrambi pubblicati dalla Libreria Editrice Fiorentina, via de' Pucci 4, 50122 Firenze, www.lef.firenze.it- editrice@lef.firenze,it.
Dal frutteto sulla collina natia dove nel trifoglio crescono rigogliosi i mandaranci con i kaki, i peschi, i susini che stendono i loro rami sopra al riso e all'orzo ai loro piedi, il riso che viene su senza irrigazione- guardare la foto per credere-, l'orzo che cresce sotto il riso, e acacie, peschi, senape, rape, tutti assieme, e piante di Kiwi arrampicate su un albero che dopo 6 anni producono diecimila frutti-come i diecimila volti della divinità...E la bellezza di quel rigoglio! Commuovono le immagini della testa del vecchio Fukuoka, con la sua barba bianca che spunta tra i fiori e la frutta alti fino al suo petto:"Non ci sono parole...perso tra i fiori di daikon...".
Il paradiso è nato da quei semi protetti dalle loro palline di argilla impastata e lavorata con le mani, con i piedi o con forme di vario tipo che Fukuoka ha fatto viaggiare in tutto il mondo, in Europa, in Asia, dove i bambini," che sono Budda", seminano tante palline quanto ne seminano gli uccelli, in America, in Africa; e nel cuore di chi viene a sapere di lui il contadino giapponese ha seminato speranza, sollievo, e una risposta all'interrogativo di Robert Frost:
Gli alberi, mi domando,
perché vorremmo sentire
il loro fruscio per sempre
più di ogni altro rumore ...?
La rubrica di Luciana Marinangeli per Il Respiro
Luciana Marinangeli e' scrittrice, francesista e presidente dell'Associazione l'Alberata