Anche se la notizia in sé è buona, domandiamoci come mai ieri il Governo abbia fatto completamente marcia indietro sul nucleare, emendando un decreto legge in discussione in Parlamento che trasformava la moratoria prevista per un anno in un rinvio sine die, con la motivazione di verificare e creare le condizioni di sicurezza per costruire le centrali?
Dai sondaggi è emerso che il referendum del 12 e 13 giugno su nucleare, acqua pubblica e legittimo impedimento avrebbe potuto raggiungere il quorum proprio grazie al quesito sul nucleare, poiché la maggioranza del campione intervistato si è detta disponibile ad andare a votare contro.
Eliminare tale motivazione significa rendere molto più difficile da raggiungere il quorum riguardo le altre due questioni, acqua e legittimo impedimento, e non correre il rischio che anche su quest'ultima, importante questione vincano i sì.
Dovremmo insomma rallegrarci di una sorta di truffa, se non fosse che, una volta tolta di mezzo la questione nucleare, sarà fondamentale andare a votare per le altre importantissime questioni.