Qualcuno dirà: se pure io a Pasqua rinuncio, comunque milioni di agnelli verranno uccisi lo stesso. Sono impotente, perciò tanto vale non sforzarmi e proseguire in un'abitudine che in fondo al cuore non mi piace.
In realtà non è così. Noi possiamo sempre qualcosa.
L'industria alimentare non ha alcuna sensibilità verso la bellezza e la vita, ma è estremamente attenta ai consumi e alle flessioni del mercato.
Miliardi di animali verranno allevati mostruosamente, trasportati e uccisi in condizioni agghiaccianti finché esisteranno acquirenti dei loro corpi e delle loro carni.
Ogni no, ogni ridimensionamento delle consuetudini, ogni scelta generosa e consapevole nei confronti di queste creature, che siano agnellini, maiali, polli, buoi, mucche, pesci, pecore, uccelli, dotati quanto noi di desiderio di stare al mondo, significa sottrarre linfa e motivazioni a un sistema aberrante.
Si tratta di passi apparentemente piccoli, in realtà estremamente significativi e sempre capaci di portare esempio e crescita.