Per quanto possiamo essere attenti a far sì che tutti gli animali del giardino, o della campagna, si sentano a casa propria e in armonia fra loro, è impossibile non notare la diminuzione della presenza delle specie selvatiche; soprattutto degli uccelli.
Le notizie di questi giorni, dalla scandalosa riduzione delle misure antibracconaggio sullo Stretto all'alzata d'ingegno del sindaco di Rocchetta Vara, intenzionato a introdurre la caccia simulata come materia di insegnamento scolastico, riflettono purtroppo l'imperdonabile e cronica irresponsabilità delle istituzioni al riguardo.
Per quanto ci riguarda, oltre a non mancare di protestare se occorre, possiamo ciascuno usare piccole ma preziose accortezze affinché gli animali selvatici che vivono dalle parti di casa nostra, o raggiungono le nostre zone, trovino buona accoglienza.
Anzitutto, evitiamo l'uso di pesticidi e diserbanti, letale per tutte le specie. Poi, di questa stagione, evitiamo di tagliare rovi, rami, cespugli, erba (quest'ultima, laddove non indispensabile naturalmente) poiché in tanti vi trovano riparo per realizzare nidi e tane.
Infine, alla presenza di cucciolate e nidiate, resistiamo alla tentazione di disturbare. A meno che non sussista l'evidente necessità di soccorrere la madre e i piccoli, un'occhiata da lontano per renderci conto della situazione è più che sufficiente e poi è bene adottare la massima discrezione, affinché la nostra presenza non impedisca di portare a termine un'impresa ormai molto difficile.