Gli interessi delle case farmaceutiche continuano a prevalere sui diritti di qualsiasi essere vivente, sulla logica, sul buon senso e persino sul buon gusto.
E' entrata in vigore la nuova direttiva europea sulle erbe medicinali, che non permetterà più il commercio libero di tutta quella medicina naturale a base di piante concorrente della farmacologia chimica e tradizionalmente utilizzata da un grandissimo numero di persone.
Tutti i medicinali necessitano di un’autorizzazione per la messa in commercio. Gli articoli naturali non possono costituire eccezione, recita la nuova normativa. Infatti, grazie alla 2004/24/CE 1, potranno rimanere in commercio esclusivamente i medicinali vegetali registrati, vale a dire autorizzati. I prodotti vegetali definiti dall'Unione Europea Herbal Medicinal Drug hanno sette anni per adeguarsi alla normativa, che prevede una serie di passaggi. Il provvedimento sembra concepito sia per andare a colpire la vendita di quei rimedi a base di erbe prodotti dalle medicine tradizionali ayurvedica, tibetana o cinese, sia per creare ulteriore distanza fra le persone e i rimedi naturali, semplici, economici, che ciascuno può anche realizzare in casa. Infatti, grazie alla 2004/24/CE 1, potranno rimanere in commercio esclusivamente i medicinali vegetali registrati, vale a dire autorizzati. I prodotti vegetali definiti dall'Unione Europea Herbal Medicinal Drug hanno sette anni per adeguarsi alla normativa, che prevede una serie di passaggi.
Se già oggi il decotto di ortiche è una ricetta dei nonni, da domani siamo invitati a sospettarne.
Questo passo normativo è stato al solito avallato da una Commissione Europea prona alle quattro idee del mercato e guidata solo dalla stupidità.
Bisogna al solito osservare, giudicare e non perdere consuetudine con l'erboristeria e gli insegnamenti della natura.
A maggior ragione, diminuiamo il più possibile l'acquisto e uso di farmaci, ricordando sempre i mostruosi abusi e tormenti che le case farmaceutiche infliggono agli animali.