A breve si ricomincerà a parlare di punteruolo rosso e distruzione delle palme, e poi di potature fuori stagione, alberi danneggiati e nidi distrutti. Gli abbattimenti non conoscono stagione e ci fanno discutere tutto l'anno, come pure cementificazioni di aree verdi e altri disastri causati dalla negligenza, dall'ignoranza o dalla corruzione delle nostre amministrazioni.
Al contrario di quanto si possa pensare, si fa molto per opporsi a tali scempi e non di rado con successo. Associazioni, comitati e sempre più spesso gli stessi cittadini si attivano in prima persona con energia e capacità straordinarie, senza delegare a terzi; dimostrando quanto la cura del patrimonio naturalistico - alberi, animali, verde, ombra, bellezza - sia oggi esigenza primaria.
Questo avviene però, nella maggior parte dei casi, volta per volta.
Quando ci troviamo di fronte all'emergenza, quando l'albero minacciato o il cane vessato si trovano sotto casa nostra, davanti ai nostri occhi. Quando la questione è vicina e ci appartiene.
Quanto ancora manca è la coscienza d'insieme, la consapevolezza di dover sostenere e sottolineare tali esigenze primarie non solo nell'occasione particolare, ma nell'atteggiamento verso lo Stato. Nei nostri comportamenti ma anche nelle richieste.