Amministrative e ballottaggi. Aprendo a una visione del mondo più moderna, immaginandoci non più divisi in due schieramenti ideologici ma speranzosi nella capacità dei singoli amministratori, si vorrebbe dare fiducia ai programmi che tengano conto dell'importanza fondamentale delle questioni ambientali e dei diritti di ogni creatura vivente. In primo luogo nel nostro stesso interesse, per la nostra salute, per la difesa dei nostri spazi e del nostro patrimonio ecologico e faunistico, per una miglior gestione delle risorse. Non secondariamente per l'esigenza di veder riflessa una sensibilità sempre più diffusa e quella coscienza condivisa che ci vede riconoscere negli alberi e negli animali i nostri amici e compagni di viaggio su questo pianeta.
In questi giorni dunque, in varie città, ci troviamo a scegliere e dare fiducia in base alle promesse e rassicurazioni che in questo senso ci sembrino più convincenti, dato pure il fatto che la nostra politica ha troppo spesso dimostrato di considerare questi argomenti imprescindibili, specialmente in un paese come l'Italia, di peso marginale.
Quali siano dunque le nostre scelte alle urne, non dovremo poi mancare di tener d'occhio che le parole corrispondano a fatti. Che le ecopromesse non siano formulate per corrispondere a una riconosciuta esigenza collettiva, ma vengano poi disattese in nome di patti pre elettorali stretti con l'imprenditoria, troppo spesso finanziatrice delle campagne dei candidati e ripagata con concessioni edilizie e non solo a detrimento del bene pubblico e del patto con gli elettori.
Che le serie promesse verdi siano dunque un buon biglietto da visita, da considerare però come tale: un inizio.