Il referendum del 12 e 13 giugno non è solo l'occasione di affermare quattro principi sacrosanti per mezzo di quattro sì (la privatizzazione dell'acqua - si vota SI ai due quesiti inerenti se non si è d'accordo -, la realizzazione di centrali nucleari - si vota SI se non si è d'accordo -, il mantenimento del legittimo impedimento del Presidente del Consiglio e dei ministri - SI se non si è d'accordo) partecipando attivamente alla vita del Paese.
E' anche una grande opportunità per dimostrare che non si chiacchiera invano, quale sia la nostra opinione - persino la peggiore.
Tanto spesso lamentiamo di non avere voce in capitolo, di sentirci impotenti e ininfluenti anche quando ci mettiamo buona volontà.
In questo caso però non sarà possibile mistificare: l'affluenza alle urne fornirà un chiaro segnale della reale corrispondenza fra intenzioni e azioni.
Il 12 e 13 giugno ci viene offerta la piena possibilità di contare molto più che qualcosa, su temi di tale importanza da rendere imperdonabili pigrizia e omissione.