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Chernobyl, l'eredità nascosta
copyright Pierpaolo Mittica

 Mostra fotografica di Pierpaolo Mittica
 Villa Brandolini Estate fotografia
 Solighetto di Pieve di Soligo (Treviso)
 dal 12 giugno al 28 agosto

  Era il 26 aprile del 1986. All’una e ventiquattro di notte un evento disastroso, definito come la più grande catastrofe tecnologica dell’era moderna, entrò nella storia segnando la vita di milioni di persone. Quella notte esplose il reattore numero quattro della centrale nucleare di Chernobyl. L’esplosione sprigionò nell’aria tonnellate di sostanze radioattive che trasportate dal vento contaminarono entrambi gli emisferi del nostro pianeta, depositandosi dove il caso ha voluto che piovesse.
 
L’emissione di radioattività durò per 10 giorni e dal reattore esploso uscirono non meno di 2 miliardi di Curie di sostanze radioattive (contro i 200 milioni di Curie stimati dall’AIEA e dall’Unione Sovietica). Fu investita quasi tutta l’Europa: sulla base dei rilevamenti venne registrato un alto livello di radioattività il 29 aprile 1986 in Polonia, Germania, Austria, Romania, Finlandia e Svezia, il 30 aprile in Svizzera e Italia, il 2 maggio in Francia, Belgio, Paesi Bassi, Gran Bretagna e Grecia. La dispersione delle sostanze radioattive fu globale: il 2 maggio vennero registrate in Giappone, il 3 maggio in Israele, Kuwait e Turchia, il 4 maggio in Cina, il 5 maggio in India, il 6 maggio negli Stati Uniti ed in Canada. 65 milioni di persone furono contaminate.
 
In meno di due settimane Chernobyl diventò un problema per il mondo intero. Lo stato più colpito fu la Bielorussia con il 30% del territorio reso inutilizzabile per millenni. È stato calcolato che le zone contaminate, 260 mila km2 di terra, (quasi quanto la superficie dell’Italia) ritorneranno ai livelli normali di radioattività solamente tra cento mila anni. Sono passati venticinque, ne mancano solo novantanovemilanovecentosettantacinque… 400 mila persone furono costrette all’evacuazione perdendo la casa, i propri beni, il lavoro, insieme ai loro legami economici, sociali e familiari.
 
Furono evacuati 500 villaggi e piccole cittadine, di questi più di cento sono stati interrati per sempre. Il costo sociale di questa catastrofe è incalcolabile e, in un trentennio, è stimato in migliaia  di miliardi di dollari. Attualmente nove milioni di persone in Bielorussia, Ucraina e Russia occidentale continuano a vivere in terre con livelli di radioattività altissimi mangiando cibi e bevendo acqua avvelenati. L’80% della popolazione della Bielorussia, della Russia occidentale e dell’Ucraina del nord è colpita da varie patologie. Dopo Chernobyl nelle zone contaminate c’è stato un aumento dell’incidenza dei tumori alla tiroide e delle anemie di 100 volte e di altri tumori legati alle radiazioni, quali leucemie, tumori delle ossa e del cervello di 50 volte. L’incidenza delle malformazioni dovute a mutazioni genetiche, delle patologie cardio – vascolari, degli organi sensoriali, dei sistemi ossei, muscolari e tessuti connettivali, delle malattie del sistema nervoso e turbe psichiche, è aumentata di 30 volte. L’incidenza dei bambini nati prematuri è aumentata di 20 volte.
 
E il peggio arriverà adesso, quando inizieranno a partorire le ragazze che all’epoca avevano meno di  sei anni, solo ora si inizieranno a capire quali saranno gli effetti delle mutazioni genetiche sulle generazioni future. Chernobyl in 25 anni ha causato, in una stima approssimativa fatta da numerosi scienziati indipendenti, più di un milione di morti. Chernobyl non è passato, Chernobyl non è storia, Chernobyl è appena iniziata.

Pierpaolo Mittica

 Nel 2010 il libro-reportage Chernobyl. The Hidenn legacy è arrivato finalista ai concorsi internazionali “Picture of The Year International”, “Fep European Photo Book of the Year Award 2010”nella categoria miglior libro fotografico dell’anno. Le foto sono state esposte in Europa e Stati Uniti, la mostra  è stata scelta nel 2006 dal Chernobyl Nation Museum di Kiev in Ucraina come mostra ufficiale per le celebrazioni del ventennale del disastro di Chernobyl.

Per la sua valenza fotografica, sociale e scientifica questo libro è stato inviato nel 2008 dai medici dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) al direttore degli affari umanitari dell’ONU come testimonianza per denunciare il disastro che sta ancora colpendo la popolazione delle terre contaminate.

 

Data: 09/06/2011
Autore: PIERPAOLO MITTICA
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