Martedì 5 luglio alle 21,15 TV 3 ha mandato in onda il ributtante spettacolo dell'esibizione forzata, "guidata" da un trionfante domatore armato di frusta probabilmente elettrica, non solo di tre cammelli, bardati fino a risultare irriconoscibili, di due lama peruviani di cui uno molto piccolo e di due pony di cui ancora uno molto piccolo, obbligati a correre velocemente in tondo sulla pista per un pubblico di bambini che non tutti apparivano felici dello spettacolo, probabilmente perché avranno intuito il dolore, la paura e la schiavitù di altri piccoli sia pure di un'altra specie.
Il culmine della disgusto è stato raggiunto quando è stato fatto entrare nella pista un rinoceronte bianco, che ha eseguito con penosa fatica il suo numero al termine del quale il suo aguzzino gli è saltato trionfalmente in groppa, esibendo la sua coraggiosa vittoria ottenuta con quella dubbia arma. Il tutto si è svolto all'interno della serie estiva "Estate al Circo".
Erano più civili i circhi di 260 anni fa, come quello raffigurato da Pietro Longhi nel suo quadro Il rinoceronte dipinto nel 1751, dove il povero animale strappato alla sua lontana India e sballottato per tutta Europa dal suo cinico impresario approdò a Venezia dove fu esposto a un pubblico in maschera; ma era lasciato in pace, intento a mangiare la sua erba , senza fustigatori.
Invitiamo tutti a non andare al circo o ad andare solo a quelli che non usano animali, e sconsigliamo ai genitori di portarvi i bambini, per non abituarli precocemente a guardare la sofferenza altrui senza reagire. Purtroppo è in corso la tredicesima edizione del festival internazionale del circo della città di Latina.
Secondo il parere dell'avv. Massimiliano Bacilieri del foro di Bologna, un comune non può ancora vietare l'attendamento di un circo nel suo comprensorio come sarebbe auspicato dagli ormai numerosissimi italiani che hanno aperto gli occhi sulle sofferenze degli animali; il comune non può, ma i cittadini possono, possono non andare al circo e possono dire a tutti gli altri di non andarci. Indigniamoci! La battaglia per la dignità e la giustizia di tutti comincia da una qualunque parte, e piccolo non vuol dire non importante.