Parlare di cavalli vuol dire anche parlare di prati e spazi verdi e aperti. Almeno, se i cavalli li teniamo secondo coscienza, se li rispettiamo per quanto sono capaci di darci attraverso il lavoro e lo sport, se siamo capaci di condividere con loro un'esperienza lunga e completa, che non si riduce certo al momento dell'apice agonistico, ma dura l'arco di una vita intera.
Per questo è nato Relived Horses, www.relivedhorses.org: un progetto per ricollocare i cavalli dismessi dalla pista e destinati probabilmente a una sorte molto oscura. Dal 26 luglio 2009 abbiamo recuperato, riabilitato e dato in affidamento 65 cavalli che il trotto e il galoppo consideravano finiti per sempre.
Per il sistema, quei cavalli erano numeri già usciti. Per noi, individui presenti.
Qualcuno è arrivato alle nostre scuderie di Santa Barbara svuotato, nel fisico e nella mente. Uno ad uno, ci siamo impegnati per ridare loro serenità e fiducia, e per scoprire quale fosse l'attitudine su cui puntare per una nuova vita, e oggi tutti lavorano nel salto ostacoli, nell'ippoterapia, nel dressage, nel cinema.
Relived Horses è un progetto partito con il sostegno di tanti amici, è mi è difficile davvero ricordarli tutti senza far torto a qualcuno. Cito solo, fra i primi, Kaspar Capparoni, Giulio Pampiglione, Riccardo Scamarcio, Roberto Vecchioni, Alessandro D'alatri, Violante Placido, il grande maestro Raimondo D'Inzeo. La casa editrice Equitare sta raccogliendo in un volume speciale e dedicato i racconti sul tema di famosi scrittori.
E' nelle nostre intenzioni il proposito di allargare il nostro orizzonte creando un sistema di pensionamento per i cavalli a fine carriera, al termine del percorso di ricollocamento, individuando e proponendo a tale uso la destinazione di aree verdi di pregio secondario e alcuni tratti di parchi regionali. Oltre, naturalmente, a incoraggiare una simile attività presso i vari circoli ippici. Attività meritoria di proteggere il territorio dalla cementificazione e al tempo stesso gli animali.
Tuttavia, malgrado tanto entusiasmo e tanta generosità, ora ci ritroviamo in una situazione estremamente difficile.
Contavamo in modo fondamentale sulla promessa ufficiale di appoggio dell'UNIRE che purtroppo, di certo per ragioni logistiche interne all'Ente (che pure ci aveva pregati di non stringere protocolli con altri), non riesce a essere ratificata slittando di continuo, e ci lascia in gravissimo disagio.
Al momento infatti abbiamo in scuderia 43 cavalli in fase di recupero e abbiamo dato fondo alle nostre risorse; non ci rimane che l'appoggio dei nostri soci, ai quali non possiamo chiedere, da soli, l'impossibile.
Se continua così saremo presto costretti, almeno temporaneamente, a chiudere, rinunciando al proposito di salvare da un brutto destino se non dalla morte 150 cavalli l'anno, come ci eravamo prefissi.
Se amate il verde, la natura, le persone e gli animali, se credete come noi che nessuno meriti di essere usato e buttato via, guardate questo video, e aiutateci a non fermarci qui.