A chi è pungolato dai veri principi basta una brevissima citazione, alla portata di tutti, per rammentargli i principi della assenza di dolore e di paura, per esempio: "Foglie che il vento getta a terra, così la stirpe degli uomini".
E foglioline, sono i tuoi figli, foglioline questa massa che lancia grida convincenti di plauso o al contrario maledizioni o copertamente biasima e schernisce, foglioline ugualmente quelli destinati a far da tramite per la tua fama postuma; perché tutti sono esseri che "nascono nella stagione primaverile", poi il vento li butta a terra e, in seguito, il bosco "altri ne genera" al loro posto.
A tutti è comune la brevità del tempo concesso. Ma tu fuggi e insegui tutte queste cose come se fossero destinate a durare in eterno. Poco ancora, invero, e chiuderai gli occhi; e tra breve un altro piangrà quello che ti ha sotterrato.
(Le citazioni fra virgolette sono dal VI canto dell'Iliade)
Un ramo tagliato dal ramo contiguo non può non essere tagliato anche dall'intero albero. Allo stesso modo, un uomo separato da un solo altro uomo, è decaduto dall'intera società. Il ramo è un altro che lo taglia, l'uomo si separa da se stesso dal prossimo, per odio e per ripugnanza. E ignora che si trova tagliato via simultaneamente anche dall'intera comunità. Se non che, un bel dono ci è dato da Zeus, colui che ha costituito e ordinato la vita sociale: ci è, infatti, lecito nuovamente riunirci col ramo contiguo e nuovamente diventare parti integranti del tutto.
Tuttavia la separazione che si verifichi spesso rende difficile per la parte che si allontana ritrovare l'unità e ristabilire la posizione precedente. In generale, il ramo germogliato fin dall'inizio col resto della pianta e rimasto a respirare lo stesso soffio vitale, non è pari a quello reinnestato dopo il taglio, quali che siano le opinioni dei giardinieri. Vivi insieme agli altri rami, ma non avere gli stessi principi degli altri.
Brani tratti da "Pensieri" di Marco Aurelio, a cura di Cesare Cassanmagnago (Milano, Bompiani 2008)