Un grande palazzo di proprietà di una società finanziaria al centro di Roma, in via Boncompagni, viene sgombrato, in attesa forse di essere venduto. Tutte le piante sui davanzali sono abbandonate al loro destino, senz'acqua, e naturalmente muoiono.
L'impianto di irrigazione che serviva ad alimentare quelle tutto intorno all'edificio, moltissime - oleandri, alcune grandi magnolie, siepi, cespugli fioriti - viene staccato.
Grazie a una primavera assai piovosa che consente la raccolta d'acqua dentro i vasi di cemento che le contengono, in gran parte le piante sono ancora vive. Ma parecchie iniziano a mostrare segni di sofferenza.
Questo caso non è certo unico: spesso infatti assieme agli immobili vengono abbandonati anche i giardini, oltre che le piante d'arredamento, senza pensare che si tratta di creature vive e rivestono anche, oltretutto, valore materiale.