AGUAJE (Mauritia flexuosa L.F.)
La meravigliosa Palma dell’Amazzonia
Se si dovesse eleggere una palma che rappresenti l’Amazzonia, questa sarebbe senza ombra di dubbio, l’Aguaje, (Mauritia flexuosa L.F.). Questa preziosa specie puó essere considerata la palma di maggior importanza ecologica, economica e sociale dell’Amazzonia, per cui, a ragione, l’esploratore Alexander Von Humboldt la denominó, due secoli fa, L’Albero della Vita. Chiamato anche buriti in Brasile e moriché in Colombia e Venezuela, fu la prima palma amazzonica descritta dalla scienza, nel 1781. Attualmente è considerata una pianta che può migliorare la vita di milioni di donne e uomini della regione amazzonica. In effetti, l’Aguaje è una delle palme più abbondanti in Sudamerica. In città amazzoniche come Iquitos (Perù), dove si consumano approssimativamente circa 20 tonnellate di questo frutto al giorno, le venditrici di questo prodotto, chiamate aguajeras, sono divenute parte importante dell’economia locale. L’aguaje è una specie di palma di uso multiplo, giacché tanto le foglie, come i frutti, il gambo, i semi e perfino le sue radici, sono utilizzati dall’uomo. La polpa dei frutti rappresenta uno degli alimenti più nutritivi del tropico (il suo contenuto di vitamina A é cinque volte maggiore che quello delle carote). Per l’alto contenuto di vitamina A, l’aguaje è una risorsa ineguagliabile per la dieta dei bambini e delle madri gestanti, perché aiuta alla formazione ed al mantenimento di denti sani, della crescita dei tessuti blandi ed ossei delle membrane mucose e della pelle; contribuisce inoltre a migliorare la vista e favorisce la riproduzione e l’allattamento. Nessun altro frutto nell'Amazzonia peruviana è commercializzato in forme tanto differenti: maturo, immaturo, la polpa, come bevanda, gelato, marmellate e yogurt. Si stima una domanda mensile di 1.500 tonnellate, ovvero 50 tonnellate giornaliere. Inoltre l'aguaje ha un’importanza primordiale alla base della catena alimentare del Tropico. Molte specie di fauna silvestre – specialmente ungulati, scimmie e varie specie di pesci – dipendono, in gran misura, dai frutti dell’aguaje. Per esempio, il 76% della dieta della sachavaca Tapirus terrestris (il mammifero ungulato piú grande dell’Amazzonia) proviene dai frutti dell’aguaje. Con i semi dell’aguaje si possono anche elaborare prodotti d’artigianato di grande qualità. La pianta, quando muore, è utilizzata da pappagalli ed altri uccelli per costruire i loro nidi ed è, inoltre, alimento per i suri (una specie locale di grasso verme). Oltre a tutti i benefici su citati, ciò che l’aguaje offre a livello ambientale è ancora più importante. Come abbiamo già detto questa palma è, infatti, un grande magazzino di carbonio, per cui il suo ruolo nella mitigazione del cambiamento climatico, a livello mondiale, è di grande importanza. Le aguaje possono immagazzinare piú di 600 tonnellate di diossido di carbonio per ettaro, quanto corrisponde fra le 3 e le 5 volte in piú di qualsiasi altro eco-sistema tropicale. Nonostante queste qualitá, gli aguajales non sono utilizzati in forma sostenibile dall’uomo. Ciò è dovuto principalmente all’abitudine di stroncare la palma per raccogliere i suoi frutti. Si calcola che solo intorno alla cittá di Iquitos si tagliano mensilmente piú di 17.000 palme di aguaje femmina per soddisfare la domanda di questo frutto. Benché esistano metodi di ascensione e raccolta che non implicano l’abbattimento dell’albero, la raccolta dei frutti di questa palma si realizza generalmente tagliando il tronco ed uccidendo la pianta. Quando si taglia un’aguaje significa che per solo 200-250 frutti si sta eliminando per sempre una palma che potrebbe produrre, nel corso della sua vita, migliaia (tonnellate) di frutti utili all’alimentazione non solo per gli esseri umani, ma anche per la fauna silvestre che tanta importanza riveste per l’ecosistema amazzonico e per l’alimentazione delle popolazioni rurali che in esso vivono. Esistono metodi di raccolta dei frutti dell’aguaje, senza dover tagliare la palma. Il metodo piú comune è l’utilizzazione di scalatori, dei quali esistono differenti modelli. Tuttavia, la chiave per il successo nel cambiamento di attitudine da parte delle popolazioni locali, risiede nell’organizzazione comunale e nella volontá delle sue autoritá. Una popolazione organizzata e con buoni dirigenti ha molte possibilità di applicare con successo un piano di gestione dell’aguaje, al contrario di ció che puó succedere in una comunità disorganizzata che continui a tagliare queste palme per raccoglierne i frutti e che presto rimarrá senza questa preziosa risorsa. Il primo requisito affinché una comunità possa gestire le proprie risorse è l’organizzazione: tutta la comunitá, in assemblea generale, deve acquisire un impegno formale, che sia frutto del consenso, per applicare e rispettare tanto gli accordi interni come la legislazione vigente che si riferisce all’uso delle palme.
Ma, ancora piú importante, è lavorare con i bambini e i maestri delle scuole elementari delle comunità amazzoniche, affinché possano comprendere l’importanza di prestare attenzione alle risorse naturali per poterle gestire in forma sostenibile. L‘educazione ambientale, in questo senso, potrebbe essere inclusa nelle materie curriculari da svolgere durante l’anno scolastico, insieme ad attivitá pratiche come, per esempio, raccogliere semi di aguaje nella foresta, sotto le palme che ancora esistono nel territorio della comunitá e trapiantare in aree comunali dove ogni bambino potrebbe rendersi responsabile dell’attenzione di ogni piccolo albero.
La polpa dell’ aguaje è l’alimento più nutritivo dei frutti tropicali. Nell’analisi chimica il valore nutritivo della polpa è il seguente:
Componenti
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100 g di polpa
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Energia
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283,0 kcal
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Acqua
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53,6 g
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Proteine
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3,0 g
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Lipidi
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21,1 g
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Carboidrati
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18,1 g
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Fibbra
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10,4 g
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Cenere
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0,9 g
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Calcio
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74,0 mg
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Fosforo
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27,0 mg
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Ferro
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0,7 mg
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Vitamina A (retinolo)
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1062,0 mg
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Tiamina
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0,12 mg
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Riboflavina
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0,17 mg
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Niacina
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0,30 mg
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Vitamina C (ac. ascorbico)
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26,0 mg
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