Cosa può accadere di una villa storica se sistematicamente utilizzata come dormitorio e conseguente gabinetto in ogni stagione dalla più varia umanità? A partire dai senza tetto, fino ai giovani viaggiatori, agli ubriachi, a chi si trattiene una volta conclusi i più multiformi bivacchi.
Gli ultimi rimangono fin quando il sole è già alto. Nessuno esita a lavarsi nelle fontane e utilizzare gli alberi e le loro cavità per le proprie impellenze. A tale proposito i pernottatori sono peraltro imitati dai più insospettabili passanti nonché da alcuni joggers incapaci di resistere fino al bar o a casa propria.
Fino alla prima metà degli anni 90 alla cura di Villa Borghese, nelle differenti mansioni, erano addette un'ottantina di persone. La riduzione del personale ebbe inizio con lo scorporamento del Bioparco (17 ettari che venivano inclusi nella manutenzione generale del verde e degli arredi) la cui gestione integrale fu affidata a una spa poi trasformata in fondazione.
Oggi, a causa di una gestione assurda degenerata nell'ultimo decennio, il personale addetto alla cura degli 80 ettari complessivi di parco è ormai ridotto a 15-20 dipendenti fissi, di cui almeno un terzo dirigenti non operativi nelle mansioni pratiche. La pulizia dei viali è affidata all'Ama, l'azienda municipale per la nettezza urbana, mentre quella dei prati, assieme alla responsabilità del verde, è competenza del Servizio Giardini.
I drastici tagli sul personale hanno nel tempo favorito un sistema di appalti a ditte e cooperative esterne che vengono di volta in volta chiamate per potature e altri interventi, senza portare risparmi né benefici.