Allarghiamo il respiro e parliamo di ecologia umana. Venerdi 26 agosto la macchina lascia la Capitale accaldata e estremamente sporca. Una nuova e anomala ondata di caldo africano ha invaso la Penisola tutta lasciando chi lavora e chi è ancora in vacanza, in balia, purtroppo, delle brezze dei ventilatori e dell’aria condizionata. Immobili nelle zone d’ombra i pochi turisti. La macchina percorre il centro storico per dirigersi verso il raccordo e l’autostrada infuocata. 38 gradi. Destinazione agognata Capri. Meta di un turismo leggendario. Una fra tutti Jacqueline Kennedy Onassis. Celebri le passeggiate nella piazzetta, occhialoni e pantaloni alla caviglia, icona di uno stile che la identificherà per sempre con l’isola.
Mergellina e aliscafo. “…. per noi dietro la nave prua azzurra, buon vento mandava, ch’empiva le vele, compagno gagliardo..” (Omero, canto delle sirene). Marina Piccola all’orizzonte e il famoso scoglio dal quale, si racconta, le sirene tentarono Ulisse, eroe scaltro e curioso. Le sirene donne bellissime e seducenti apparivano tra le onde del mare chiedendo ai marinai, con un canto suadente, di indugiare con loro. Il pericoloso canto, udibile sino a 200 metri, attraeva gli uomini incantandoli e rendendoli docili come agnellini. Se non annegavano prima, si lasciavano ammazzare senza resistenza alcuna. Salvi solo coloro che riuscivano a tapparsi le orecchie con la cera o i fortunati protetti da un qualche sortilegio. Le donne, naturalmente, erano immuni dall’incantesimo delle sirene …. si sa gli uomini, anche ai tempi di Omero, erano un po’ boccaloni!
Tocchiamo terra. Porto, seggiovia e finalmente la celebre piazzetta di Jackie. Oddio. Ma che è successo a Capri? Dove sono le esili figure scalze ed elegantissime che si muovevano eteree nei filmati in bianco e nero? Dove sono Liz, Grace, Greta e Faye? Tutte, tutte giacciono sotto un cumulo di zatteroni, cosce al vento e abitini da night che evocano mantovane e tapparelle. Odierne sirene senza voce e senza parole, icone di cattive abitudini e televisione spazzatura.
“…. fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza"! (Dante Alighieri, Inferno canto 26°, Ulisse)