Al risveglio noi tutti compiamo piccoli gesti naturali. Ecco un minuscolo esempio di cosa accade quando un parco storico come Villa Borghese è abbandonato al degrado e diventa dormitorio pubblico. Nello specifico, il filmato è stato realizzato all'antica Valle dei Platani.
Nel parco peraltro, colmo di immondizia non raccolta e rifiuti organici, circolano zelanti vigili e, nel fine settimana, ausiliari ingaggiati presso associazioni a statuto animalista che, in divisa color menta, multano severamente quei proprietari di cani che lascino liberi gli animali al di fuori delle aree prevista.
Sacrosanto laddove esistano infrazioni a leggi e regolamenti. Tuttavia questo tipo di sanzioni, molto salate - anche centinaia di euro -, sono apparentemente le uniche.
Il Comune di Roma ha infatti messo in piedi un programma che si chiama "Sentinelle del Verde". I suoi protagonisti, recando il logo "guardie zoofile" sull'uniforme, sono per ora, (sperimentalmente fra giugno e dicembre 2011) 36 persone operative ogni fine settimana in tre parchi della Capitale: Villa Borghese, Villa Ada e Villa Pamphili.
Non utilizzano alcun lettore di microchip poichè, dichiarano, "non disponiamo di denaro per acquistarne". Dunque non sono in grado di stabilire se i cani siano in regola, né per esempio di aiutare nell'immediato un esemplare disperso distinguendolo da uno abbandonato. Già una contraddizione in termini, per un impegno al servizio di animali e cittadini.
Si definiscono volontari, ma ciascuno percepisce al netto un rimborso spese di 20 euro per ciascun turno. Non certo una cifra folle, ma se la sommiamo per 36 e per i 3 turni di ogni fine settimana, arriviamo a un netto di 2.160 euro. 8.640 netti ogni 4 settimane, solo di rimborsi spese per le Sentinelle. A quanto ammonterà dunque la somma stanziata dal Comune per l'intera operazione, affinché le associazioni coinvolte possano in trasparenza distribuire tali somme? Presumibilmente, perlomeno al doppio.
Per stessa ammissione di una squadra operativa di domenica a Villa Borghese, operatori reclutati dall'Anpana, l'attività di gran lunga prevalente è multare chi abbia il cane sciolto nel posto sbagliato o chi gli lasci fare il bagno nella fontana.
Giustissimo, ma per questo esiste già la polizia: cosa c'entra con gli intenti di associazioni zoofile o ambientaliste, e per quale ragione l'amminiztrazione deve sostenere in merito una spesa extra, in un periodo di incredibili tagli soprattutto per quanto riguarda la tutela di animali, alberi, verde e biodiversità?
Intanto, infatti, le ville storiche romane continuano a sprofondare nella sporcizia e nell'incuria, mentre i canili municipali stentano ad alimentare e curare i loro ospiti.
A cosa serve dunque finanziare un supporto agli ausiliari del traffico - si chiameranno pure volontari, ma non sono affatto a costo zero - che operativamente per l'ambiente e gli animali non mostra utilità di rilievo?
Se di continuo si scorgono proprietari di cani fermati, non si è mai visto infatti (o se è accaduto ce ne scusiamo, ma deve trattarsi di episodi molto rari) bloccare e sanzionare tutti quei trasgressori che noi stessi, ma non solo, notiamo (e anche fotografiamo) di continuo.