Perché per smaltire con procedure regolari un materiale ufficialmente riconosciuto pericoloso e fuori commercio da tanti anni è necessario essere ricchi? Perché, mentre a Casale Monferrato si celebra uno dei più impressionanti processi dei nostri anni, che vede costituirsi in giudizio i parenti delle vittime di una fabbrica di amianto chiamata a rispondere di un inquinamento ambientale che ha finora colpito 1.600 persone (ma secondo la Sanità piemontese in zona si continuerà a morire di mesotelioma pleurico, il tumore causato dal contatto con l'amianto, per altri quindici anni) - perché lo Stato non favorisce la rimozione dell'eternit da case private, aziende, luoghi pubblici?
Questo fibrocemento derivato dall'amianto, un tempo largamente utilizzato e poi ritirato dal commercio, è purtroppo ancora molto diffuso. Regolamentate dal decreto legislativo 81/2008, le pratiche per la sua rimozione sono in Italia incredibilmente costose.
Liberarsi di 200 mq di eternit costa come minimo 4.500 - 5.000 euro. Bisogna infatti rivolgersi a ditte autorizzate dalle regioni che inviano operai protetti da tute speciali, impacchettano le lamiere, le trasportano, quindi debbono riconoscere un robusto dazio alle asl. Di volta in volta l'eternit, che costituisce rifiuto più che mai tossico, dovrebbe essere smaltito in discariche speciali. Cosa poi se ne faccia in ultimo non è del tutto chiaro.
Non c'è dunque da stupirsi se in tanti ricorrono a un letale, economico fai-da-te, manovrando inopportunamente il materiale e così esponendosi a grandi rischi. Le fibrille di amianto infatti possono staccarsi e andare a impiantarsi negli alveoli polmonari nel momento in cui l'eternit viene smosso e sprigiona invisibili pulviscoli.
Grandi o piccoli, tettoie, lamiere, grondaie, tubi, rivestimenti, vengono gettati in discariche abusive, per strada, accumulati lungo le coste o al limitare dei boschi. Qui rimangono alla mercè di eventi meteorologici e anche il qualsiasi passante può per errore avere a che fare nel modo sbagliaro con questo materiale.
Rimozione e smaltimento dell'eternit dovrebbero costituire un servizio gratuito, o dai costi molto contenuti. Non una speculazione feroce che porta ovviamente le persone a trasgredire e mettere a rischio la propria incolumità e quella altrui.
Alcuni comuni, province o regioni promuovono di tanto in tanto offerte per aiutare il cittadino con qualche rimborso o sgravio fiscale. Ma si tratta di eccezioni e in ogni caso s'impone sempre di anticipare cifre molto cospicue.