Le esperienze, i traumi, le emozioni, le circostanze ambientali e atmosferiche agiscono su ogni essere vivente. A volte possiamo ravvisare similitudini fra noi e specie molto diverse. Così come un gatto che abbia perso la madre prima dello svezzamento potrà mantenere la tendenza alla suzione attaccandosi a un lembo della maglietta di chi gli ispiri protezione e fiducia, così l'adolescente insicuro va ancora avanti a succhiarsi il dito.
Alberi innamorati si cingono uno all'altro in abbracci lunghi una vita, uccelli viaggiatori osservano le stelle per orientarsi.
L'osservazione degli animali ci riporta sempre a quel comune denominatore che è la vita. Sta a noi tuttavia utilizzare questa facoltà conoscitiva in modo assennato e corretto. Per comprendere infatti e acquisire nuove informazioni è necessario fare un ulteriore passo in avanti. Effettuare i nostri studi e le nostre scoperte senza arrecare danno e nemmeno disturbo alle altre specie.
Non prendiamo nemmeno in considerazione, ovviamente, l'inutile orrore della sperimentazione sugli animali, ma ci riferiamo a quegli studi comportamentali, etologici, botanici, non sempre condotti nel rispetto di animali e piante.
I maggiori studiosi hanno sempre effettuato le loro ricerche e raggiunto le scoperte più significative attraverso l'osservazione attenta dei contesti naturali, prestando grande cura a non invadere i campi oltre il dovuto. La stessa importante attività documentaristica, capace di svelare mondi meravigliosi, viaggia lungo un confine sottile: raccontare senza andare oltre, senza sacrificare al risultato l'integrità di habitat minacciati o addirittura l'incolumità di singoli esemplari.
In un'epoca di difficoltà globalizzata a conservare gli spazi e le risorse strettamente essenziali, in cui tanti pagano un prezzo altissimo all'umana cecità espansionistica, incominciamo a cogliere il valore della conoscenza diretta, occasionale, anche domestica, che non arreca disturbo ma passa attraverso la nostra disponibilità a recepire.
Sta a noi: il cane o il gatto di casa, un piccione, una farfalla, una passeggiata al parco, possono all'occasione aprirci la mente più di un viaggio esotico, di un documentario o di una lezione universitaria.