C’era una volta il delta del Fiume Niger, popolosa regione denominata Olis River per la produzione dell’olio di Palma. Secondo un reportage oggi su Repubblica, da un recente rapporto delle Nazioni Unite e da numerosi articoli pubblicati sul Web*, le compagnie petrolifere, negli ultimi cinquant’anni, hanno massacrato l’intero territorio e portato alla fame le popolazioni che vivevano di pesca e allevamento, stravolgendo l’intero ecosistema. In termini quantitativi la marea nera del delta del Niger è paragonabile al disastro del Golfo del Messico reiterato ogni anno. Per Amnesty International le compagnie petrolifere, sfruttando il debole sistema normativo della Nigeria, non hanno adottato alcuna misura per prevenire i danni ambientali. L’inquinamento, danneggiando le risorse per il sostentamento delle popolazioni, ha portato povertà, criminalità e proliferazione di armi, rendendo il delta del Niger uno dei posti più pericolosi del mondo. Non è raro né sorprendente trovare ragazzini che imbracciano fucili più grandi di loro.
A quei bambini senza passato e senza futuro dedico una bellissima favola dell’eco concorso per le scuole primarie “C’era una foglia, una fiaba per l’ambiente” (1° edizione 2004).
STORIA DI UNA GOCCIOLINA D’ACQUA
C’era una volta una gocciolina d’acqua di nome Birimba che si era stufata di restare chiusa nel rubinetto, così tentò molte volte di uscire ma… invano. Una volta, però, un bambino aprì il rubinetto, il quale, stanco di tutte quelle proteste, la lasciò andare. La gocciolina, così, partì felice in cerca di avventure. Cammina, cammina, piano, piano, giunse in un mare, vi si buttò a capofitto e riconobbe gli amici di una volta! Finalmente si trovava a casa! Salutò il pesce martello, il pesce spada e i suoi vecchi amici come il tonno, la sardina, l’acciuga, la trota e il granchio Goffredo. Com’era felice! Ma le sue avventure non erano finite. Nell’andare a salutare il vecchio polipo scoprì subito che tutti gli animali marini erano in pericolo. -Laggiù, nel fondo del mare c’è tanto petrolio! - le disse subito il polipo. Birimba, allora, andò dalla fata Turchina che l’aveva sempre aiutata in caso di bisogno. La fatina consegnò a Birimba 10 Conchiglie Mangiapetrolio e le disse di buttarle subito nel mare. Birimba, corse e le gettò subito in acqua, ma lo squalo Vicky gliele rubò. La gocciolina pianse a dirotto per una settimana, finchè un tonno saggio, decise di compiere un’impresa: togliere le conchiglie “Mangiapetrolio” allo squalo Vicky perché un’onda nera li stava raggiungendo. Birimba e il tonno saggio andarono così, di pomeriggio, a prendere le Conchiglie Mangiapetrolio. Ma entrati nella grotta dello squalo Vicky, che dormiva profondamente, non riuscirono a trovarle. A Birimba, venne in mente di guardare sotto la poltrona dove lo squalo dormiva e… infatti erano proprio lì! Il tonno saggio e Birimba ritornarono così nel mare e gettarono le Conchiglie Mangiapetrolio in acqua, proprio dove stava quella tremenda sostanza. Esse si papparono tutta l’onda nera e Birimba ringraziò la fata Turchina che fu proclamata regina degli Abissi perché grazie a lei il mare era ritornato pulito come una volta..
A Alida, Ramona, Edoardo e Miriana della Scuola elementare Casette Verdini di Pollenza e alle loro Conchiglie Mangiapetrolio.
Speriamo anche noi nella fata Turchina?
* www.retedisalvaguardiadelterritorio.it