Migliorie aleatorie per i cavalli delle botticelle di Roma, annunciate dalla delibera al voto di un'Amministrazione al canto del cigno. Dopo anni di muro opposto a associazioni animaliste e migliaia di cittadini che chiedono la dismissione completa del servizio, poiché il lavoro in città è fonte di continua sofferenza e pericolo per gli animali, il Campidoglio in disarmo ancora una volta tutela i vetturini con un provvedimento ridicolo. "Esporre in modo chiaro le tariffe orarie. I cavalli vanno trattati con "rispetto e dignità". E un corso per i postiglioni che recepisce quello sancito per i tassisti, ma adattato alle esigenze del mezzo." Una commissione veterinaria formata da un medico della Asl, uno dell'ordine dei veterinari e uno dell'Ufficio per la tutela e il benessere degli animali (chi? quale? suddetto ufficio non ha mai messo veterinari a disposizione del pubblico, tantomeno veterinari esperti in equidi) dovrebbe poi stabilire se il cavallo sia o meno adatto al traino della botticella. La medesima commissione dovrebbe poi formare i vetturini attraverso un corso: si prevedono anche bocciature, visto che la licenza si tramanda di padre in figlio e questo principio non viene messo in discussione? Essi dovranno inoltre dotare i cavalli di microchip (infatti di solito lo sono già, dato che si tratta perlopiù scarti di pista del trotto) e sottoporli a tre visite annue di controllo. La polizia municipale verrebbe dotata di lettore di microchip per individuare se l'animale è fra quelli censiti. Ora, i vigili sono famosi per non multare mai i vetturini, né quando trottano, né quando insultano i passanti, né quando maltrattano i cavalli, né quando alzano le mani sulle persone che osino contrariarli. Con il lettore di microchip forse avranno la bontà di controllare qualche cane, e già sarebbe stupefacente, ma è assai improbabile che si preoccupino dei cavalli delle botticelle.
Inoltre, la dichiarazione che questi a fine carriera non finiranno al macello.
Non ci vuole certo il Comune per stabilirlo: sarebbe già vietato. Se sono trottatori o comunque soggetti da lavoro, l'allevatore li ha iscritti all'Unire come soggetti destinati all'attività e non alla carne. Ma dove sono tutti questi pensionati per i cavalli dei vetturini? Possiamo visitarli? Dov'è che alloggiano gli anziani reduci di quell'antro lurido che è l'ex Mattatoio di Testaccio, una volta che i loro proprietari di seconda mano hanno finito di sfruttarli? Ammesso, naturalmente, che escano di lì vivi. Infatti, al riguardo, non c'è nessuna tracciabilità ufficiale, né trasparenza: solo chiacchiere.
Dal 2008 il Campidoglio tutela a spada tratta gli interessi di 40 individui contro opinione pubblica, logica, buon senso e civiltà. Una metropoli moderna, trafficata, rovente, non è certo adatta a un servizio di carrozze turistiche come lo era la città ottocentesca per cui le botticelle furono concepite. Lo testimoniano i numerosi incidenti, mortali e non, di cui i cavalli rimangono vittime. Lo dimostra la sofferenza impressa negli occhi e nel corpo di questi animali costretti nelle pastoie anche durante la famosa "pausa delle ore calde": ad agosto con 40 gradi all'ombra sotto il cornicione di un palazzo, il sacco per raccogliere le fiande attaccato sotto la coda, col conducente in smaniosa attesa di ripartire.
E' incomprensibile che non si imponga a questa mini lobby tanto cara a Sindaco e Consiglieri una trasformazione in vetture turistiche, con mezzi ecologici adatti a sopportare sbalzi di temperatura e smog. Sarebbe un avanzamento nella modernità e nella decenza, apprezzato da tutti. Nel 2008 si era anche creata una cordata di sostegno pronta a pensionare gratuitamente tutti i cavalli ancora in servizio, purché fossero gli ultimi.