La vita è un continuo alternarsi di alti e bassi: ottimismo e pessimismo, gioia e tristezza, successo e insuccesso, soddisfazione e insoddisfazione. Nei momenti up non ci si ferma mai a considerare cause ed effetti. Solo le fasi down sono caratterizzate da esami e bilanci. In questi periodi ci si può sentire scontrosi o antipatici o tristi o insoddisfatti o semplicemente brutti. O tutto insieme.
La lettura del Giardino Segreto di Frances Hodgson Burnett regala spunti di riflessione. Il Giardino Segreto narra la storia della piccola Mary bambina viziata e antipatica che, rimasta orfana dei genitori, si trasferisce dall’India colonizzata all’Inghilterra dei primi del secolo in una antica, gigantesca dimora. Mary grazie ad un pettirosso scoprirà un giardino segreto chiuso e abbandonato dopo una terribile disgrazia e, grazie all’amicizia di un giovane autoctono, farà rifiorire il giardino e riporterà a nuova vita se stessa e il piccolo proprietario della casa, vittima di amore non ricevuto. La storia, inno alla natura e alla speranza, è il racconto di un processo di guarigione che coinvolge i protagonisti, reduci da dolorose esperienze che ne avevano modificato e ispessito il carattere. Attraverso la cura delle rose, l’estirpare l’erbacce, piantare i bulbi e vedere crescere i fiori i due bambini curano le ferite dell’anima e fortificano il corpo e la mente. Rifiorendo.
Non tutti purtroppo posseggono giardini segreti, men che meno giardini privati grandi o piccoli che siano. Soprattutto nelle grande metropoli. Sarebbe interessante proporre alle amministrazioni comunali l’assegnazione di piccole aree all’interno dei parchi o dei giardini municipali da far coltivare al comune cittadino, dietro semplice richiesta, o a maggior ragione ai bambini delle scuole. Immaginiamo i benefici. Il lavoro della terra come strada educativa significherebbe crescita interiore per i ragazzi e crescita per la comunità. Con il doppio vantaggio di valorizzare un bene comune e di educare al rispetto del bene comune che tutti dovrebbero avere.
Dedicato a chi sporca parchi e giardini delle città. E a chi le amministra.