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Cinema per la mia terra. Edoardo Winspeare e il Salento
Edoardo Winspeare - nato a Klagenfurt nel 1965

 Regista, sceneggiatore, attore fra i più dotati del nuovo cinema italiano, Edoardo Winspeare si distingue per una particolare sensibilità verso la propria terra d’origine, il Salento, in cui ha ambientato gran parte dei propri film, come Sangue Vivo e Galantuomini. Da sempre impegnato sul fronte della difesa della natura e del territorio,  racconta a Il Respiro di sé e delle sue battaglie.    
 
 
Quanto conta il rapporto con la natura nella sua vita?

Per me il rapporto con la natura è sempre stato molto importante. Sono cresciuto nell’ azienda agricola della mia famiglia, nell’entroterra salentino, tra olivi, vigne e campi di tabacco. Ho trascorso la mia infanzia scorazzando con i miei amici in campagna e ho imparato presto ad amarla e a riconoscerne gli odori . Penso che ogni bambino dovrebbe essere educato a rapportarsi con l’ambiente e provo francamente tristezza per certi ragazzi di oggi, che non sono mai stati abituati al contatto con la natura.

 Nel suo lavoro quale ruolo riveste il paesaggio della terra d’origine?

 Fondamentale. Per questo ho scelto di ambientare i miei film nel Salento, la terra in cui sono cresciuto e in cui vivo tuttora, modellata  da millenni di fatica degli uomini. I personaggi delle mie storie sono fortemente influenzati dall’ambiente circostante, che finisce per diventare esso stesso un  protagonista. Purtroppo proprio  in Italia - dove il concetto di paesaggio è nato - manca una politica intelligente in tema di salvaguardia del territorio,.

 Cosa pensa dei progetti di impianti eolici previsti nel Salento?

 Appena ho saputo dell’ipotesi di costruzione di un mega impianto eolico a Giuggianello ho subito appoggiato le iniziative dei comitati civici e ho firmato la petizione al Presidente della Repubblica . Quella zona, come moltissime altre aree della Puglia e dell’Italia, possiede un grande valore naturalistico e paesaggistico e quindi non è affatto adatta ad ospitare campi eolici. Stiamo parlando, tra l’altro,  di un territorio molto antropizzato, con centinaia di villaggi uno dopo l’altro. Non sono contro l’eolico, intendiamoci,  ma le rinnovabili ormai stanno diventando un business senza controllo, specialmente in alcune  zone del nostro paese. Tempo fa, nel corso di un viaggio in Danimarca,  mi è capitato di vedere un impianto eolico gigantesco, ma  in mezzo al mare del nord. In quel caso le pale eoliche non davano alcun fastidio. Anzi, erano uno spettacolo affascinante.

 Come regista, pensa di avere qualche responsabilità in più nella lotta per la difesa dell’ambiente?

 Mi definisco un regista che vive sul territorio. Con questo voglio intendere che nei miei lavori cerco di rappresentare la cultura, gli umori ed i bisogni della terra a cui sono legato. E pur  avendo, innanzitutto, l’ambizione di realizzare opere belle, non riesco a prescindere dal fatto etico. Credo in particolare che, nella vita come nel lavoro, sia importante dare una testimonianza  contro il cinismo. In questo senso, anche una piccola battaglia può  assumere grande rilevanza, soprattutto se ha la capacità di sensibilizzare le generazioni giovani. Non possiamo non chiederci in quale ambiente si troveranno a vivere i nostri figli.  Proprio per dare concretezza alle mie convinzioni,  qualche anno fa ho fondato un’associazione, Coppula Tisa,  che si impegna  nella difesa del territorio e dell’ambiente contro inquinamento e abusivismo. Fra le realizzazioni, vado particolarmente fiero dell’acquisizione e successiva demolizione di una costruzione abusiva  deturpante e per giunta edificata in un luogo di eccezionale bellezza. Questa vicenda ha visto attuarsi un’ azione sinergica con la Regione Puglia, la quale, acquisito il terreno liberato dal piccolo ecomostro, lo ha ceduto in gestione alla nostra associazione. Tengo a sottolineare, per concludere, che cerco di evitare ad ogni costo un approccio di tipo intellettualistico ai problemi del degrado del territorio salentino. Non dobbiamo puntare il dito, in modo snobistico, contro chi non possiede gli strumenti culturali che noi abbiamo avuto la fortuna di avere.

 

Data: 19/10/2011
Autore: LUIGI GAETANI D'ARAGONA
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