Nei giorni scorsi abbiamo ricevuto e pubblicato una segnalazione riguardante l'accalappiamento di alcuni cani liberi accuditi (e come tali tutelati dalla normativa in vigore) nei pressi della Facoltà di Ingegneria di Roma Tre e portati presso il canile municipale della Muratella.
Non è la prima volta che cani liberi diventano oggetto di dispute, così abbiamo indagato sul destino degli interessati pensando che questa storia, purtroppo simile a molte, apra un dibattito importante, riguardo lo status riconosciuto a certi animali incompatibile talvolta con il tessuto umano che li circonda.
I CLA, cani liberi accuditi, laddove riconosciuti dai comuni e dalle aziende sanitarie locali, una volta sterilizzati hanno diritto di vivere all'aperto in spazi pubblici e di essere accuditi e curati da coloro che desiderino offrire tale servizio agli animali e alla collettività.
Si tratta molto spesso di esemplari poco facilmente adottabili, di grande taglia e età adulta, abituati a vivere insieme. Non di rado sul territorio, all'interno dei quartieri, nelle isole meno congestionate dal traffico, nei piccoli centri, la loro esistenza raggiunge una qualità buona e in molti li amano, considerandoli amici della comunità.
La loro cattura e reclusione in canile si impone solo quando ne sia dimostrata l'indole aggressiva attraverso attacchi e morsi all'uomo.
Quando questo non accade, ma lo stesso si verificano ripetute dimostrazioni di intolleranza alla loro presenza, oltre a interrogarsi sulle ragioni e sulla natura di chi manifesta la sua ostilità, si impone di pensare a un ragionevole futuro per gli animali.
La vita in canile è tutto fuorché augurabile, ma anche occupare di diritto un luogo dove non si è graditi può presentare notevoli rischi, in aggiunta agli accalappiamenti irregolari, ovvero la scomparsa di tutti quei cani che finiscono nel buco nero di tratte orribili.
Per quanto difficile dunque, la soluzione migliore rimane sempre l'adozione (in seguito a rigorose verifiche, entro i confini italiani, possibilmente all'interno della stessa regione di provenienza dell'animale). Ove essa non sia possibile, sta ai cittadini confrontarsi fra loro e con le autorità di competenza riguardo la sorte dei CLA, che non devono correre il rischio di scontare incomprensioni umane.
A seguire, il caso che ci è stato sottoposto.
Il 28 settembre 2011 ho assistito alla cattura di alcuni cani presenti presso la Facoltà di Ingegneria a Roma Tre, in via della Vasca Navale 109, polo delle aule ex ACEA. Gli accalappiacani mi hanno informato che i cani sarebbero entrati presso il canile Muratella.
In tutto i cani sono 5: il primo, un cane di taglia grande nero è stato accalappiato sei mesi fa e portato alla Muratella, un maschio maremmano (entrato in canile il 28/09/2011) OLIVER, una femmina bianca e nera (entrata in canile il 28/09/2011) CARLOTTA, un maschio bianco pelo raso ROUL, una femmina nera SOFI'. Sono riconosciuti "Cani Liberi Accuditi" ai sensi dell'art.33 del Regolamento Comunale sulla Tutela degli Animali nell'anno 2006 DOPO CHE L'UFFICIO DIRITTI ANIMALI DEL COMUNE DI ROMA NE AVEVA VALUTATO LA COMPATIBILITA' CON LA VITA LIBERA SUL TERRITORIO. Nel 2008 cominciarono le lamentele da parte della Direzione Amministrativa dell'Università Roma Tre e dal Preside della Facoltà di Ingegneria alle quali la Dirigente dell'UDA rispose continuando a sostenere la docilità degli animali e quindi la conferma del loro status di CLA. Ad oggi sono pervenute denunce e segnalazioni, ma non è mai pervenuto un referto di morsicatura da parte dei suddetti cani in sei anni! Molti dei cani che da anni vivono liberi sul territorio romano, perfettamente in armonia con il contesto nel quale ormai si sono perfettamente inseriti , vengono accalappiati e portati in canile perchè troppo grandi, perchè abbaiano...e finiscono per passare il resto della loro vita in gabbia. Nel Lazio ci sono 20 000 cani accalappiati e portati in canile e la coscienza zoofila media è molto bassa. C'è un grande lavoro di educazione civica da fare. I cani Liberi Accuditi sono tutelati dalla legge che li prevede, quindi la mia domanda è: perchè dei cani innocui finiscono in canile, da dove difficilmente usciranno -aumentando i costi a carico dei contribuenti- senza alcun evento di aggressione? Cani di taglia grande difficilmente vengono adottati, ergo mettere fine alla loro libera - e sicura (lo dimostrano 6 anni di vita nella comunità)- esistenza. Le "denunce" che hanno indotto alla loro cattura sono state fatte sulla base di cosa? Lo Stato dovrebbe tutelare i cani e i gatti liberi dai capricci di persone che non li vogliono e dall'inciviltà di certi "umani". Chi difenderà i loro diritti?
Ci siamo informati. Al canile della Muratella risultano attualmente quattro dei cani descritti dall'utente:
Oliver, maremmano, entrato 28.09.2011 matricola 1657/11
Carlotta, bianca e nera, entrata i canile 28.09.2011 matricola 1658/11
Raoul, bianco, pelo raso entrato in canile matricola 1670 /11
Sofì, femmina nera, ancora sul posto.
Secondo la ricostruzione degli operatori del canile, gli animali sostavano in via Vasca Navale tra il civico 79 e l'84, fra via Volterra 62 e Lungotevere Dante
C'è una signora che se ne occupa da circa sei anni, sono stati tutti sterilizzati e riconosciuti "Cani Liberi Accuditi" nell'anno 2006.
Le prime lamentele ufficiali da parte della Direzione Amministrativa dell'Università Roma 3 e dal Preside della Facoltà di Ingegneria risalgono al 2008. A loro la dirigente di quello che all'epoca si chiamava U.D.A. Ufficio diritti animali) rispose continuando a sostenere la docilità dei cani, confermandone lo status di CLA.
In seguito tuttavia il numero di denunce e segnalazioni riguardo la pericolosità degli esemplari si è fatto considerevole, benché non sia mai pervenuto alcun alcun referto medico a dimostrare che avessero morso qualcuno.
Se gli abitanti di zona desiderano richiedere il rilascio sul territorio di sul territorio di Oliver, Carlotta, Raoul e Sofì, accertandosi che non corrano il pericolo di essere male accolti, devono scrivere numerosi
al Direttore della Asl Roma C (competente per territorio) Dottoressa Pallone
fax 06 704 97 931 oppure 06 510 08 072
e
al Direttore dell'Ufficio benessere animale del Comune di Roma dr. Marcello Visca
fax 06 671 09 508 / 26