Web manager, amministratore unico di Quadronica SRL, in società con il collega e amico Luigi Cutolo, ideatore di siti di successo come Fantagazzetta, Tramedibeautiful e - non in ultimo – padre informatico del Respiro.eu: Nino Ragosta è da sempre sensibile ai temi sociali e ambientali, con la convinzione che il Web possa fornire al riguardo un importante contributo.
Internet può giocare un ruolo importante nella salvaguardia dell’ambiente?
La Rete rappresenta senz’altro uno strumento straordinario a disposizione di chi si impegna nella difesa dell’ambiente. La possibilità di pubblicare – in tempo reale e a costi contenuti – dati e informazioni fruibili da chiunque sia in possesso di un computer e di una connessione internet, ha fatto del Web un mezzo imprescindibile per le associazioni, non solo quelle ambientaliste. L’utilizzo dei social network, come Facebook, ha portato a un miglioramento rivoluzionario in termini di rapidità, diffusione e condivisione delle notizie. Purtroppo in molti casi – come l’emergenza rifiuti a Napoli – a farla da padrona è ancora la TV, dove l’informazione può essere facilmente manovrata. Sono ancora molto poche le persone che, dopo aver guardato un servizio giornalistico in televisione, cercano riscontri in rete.
Il Web può nascondere anche insidie. Come si fa a capire se una notizia è autentica?
Naturalmente internet ha anche i suoi lati negativi. E’ necessario sapersi districare tra una miriade di dati e spesso ci si imbatte nelle cosiddette “bufale”. Bisogna essere consapevoli che in rete c’è di tutto, anche chi si approfitta della sensibilità delle persone. L’importante è cercare sempre di verificare le notizie, spesso basta un semplice controllo incrociato su google per capire se una segnalazione è una bufala. Inoltre il consiglio che do è di prendere come punto di riferimento siti di settore affidabili, come Il Respiro, o anche siti di associazioni note come l’ENPA o Legambiente.
Ma perché nascono le bufale? Chi ci guadagna?
Per i motivi più diversi, dallo scherzo all’operazione di marketing. Mi ricordo qualche anno fa il caso di “gatti bonsai”, un finto sito che pretendeva di vendere cuccioli di gatto allevati in bottiglia! L’imbroglio fu presto smascherato ma all’inizio furono in molti a cascarci, anche giornalisti. In quel caso si trattò di una semplice burla, ma dietro a un falso ci possono essere anche motivi molto meno innocenti. Per esempio su Facebook succede spesso che venga creata una pagina su un’emergenza fasulla o su un evento: le persone in buona fede a migliaia cliccano mi piace e poi quella stessa pagina dopo un po’ si trasforma nella pubblicità di un prodotto.
Come è nato Fantagazzetta, uno dei fiori all’occhiello di Quadronica? E come si gestisce un sito indipendente in continua, straordinaria crescita?
Fantagazzetta nacque per gioco undici anni fa. All’inizio era un sito privato, dove si giocava tra amici al fantacalcio. Poi, col passare del tempo, le persone hanno cominciato a chiederci di aprirci al pubblico e negli ultimi anni siamo riusciti a far identificare il marchio con il gioco. Oggi, come numeri, siamo in Italia il primo sito indipendente sul calcio e relativi fantasy games. Oltre alla possibilità di giocare gratuitamente, Fantagazzetta offre una quantità di notizie e approfondimenti da leggere sul mondo dello sport. Attualmente abbiamo più di 2 milioni di utenti unici mensili, 600.000 iscritti alla newsletter e 50 milioni di pagine visitate ogni mese. Gestire un sito di queste proporzioni è ovviamente molto impegnativo e dietro a Fantagazzetta c’è una redazione di ben trenta persone che ogni giorno lavorano per stare sempre sulla notizia.
Perché nel 2010 hai deciso di impegnarti con l'ambiente, regalando a La Vita degli Altri onlus il Respiro.eu?
Mi convinceva il progetto, in prima battuta la possibilità per gli utenti di segnalare in prima persona problemi, eventi e emergenze. Quello che volevo era contribuire a creare un punto di aggregazione, di discussione e di approfondimento sui temi dell’ambiente e della natura. Poi si è evoluto come magazine. Credo che sia riuscito e questo mi da un’enorme soddisfazione perché Quadronica vuole essere un’azienda che crea profitto – com’è giusto che sia – ma sempre con una base etica. Si può dire, quindi, che il Respiro.eu rientrasse nei nostri piani aziendali.