Come nella maggior parte dei paesi europei anche negli USA i canili, dopo alcuni giorni, uccidono cani e gatti che nessuno reclama o non riescono a trovare adozione. Ma Andrea proprio non voleva morire.
A Salt Lake City, nello Utah, la gatta è stata infilata assieme ad altri animali nella camera a gas, uno dei metodi più comunemente utilizzati per le quotidiane soppressioni di massa. Ma riaprendo lo sportello gli inservienti scoprivano la micia incredibilmente ancora viva, in mezzo ai cadaveri. Perciò richiudevano facendo ripartire la macchina con un'altra scarica di monossido di carbonio.
Quindi la infilavano esanime in un sacchetto di plastica e la sistemavano in uno dei congelatori.
45 minuti dopo, andando a sistemarle accanto un cane appena giustiziato, dal freezer gli impiegati-boia sentono un debole lamento. Poi un altro gemito, più forte. Estraggono il sacchetto e la gatta terrorizzata, stremata, ma ancora viva.
Forse mossi a pietà, forse per scaramanzia, la consegnano alla Community Animal Welfare Society, associazione animalista che ne sta facendo il simbolo della lotta contro le camere a gas e le eutanasie nei canili. Accudita in ogni modo Andrea sta meglio ed è in attesa di adozione.
http://www.wptv.com/dpp/news/local_news/water_cooler/andrea-the-cat-survives-multiple-euthanization-attempts-at-utah-shelter#ixzz1c79mTsE8