Misura oltre un ettaro il crinale di collina che si sta sbancando al Pincio, dirimpetto al Galoppatoio, per edificare nel cuore di Villa Borghese la nuova mega scuderia destinata ai cavalli delle botticelle. 500mila euro pubblici per assicurare ai vetturini, che si tramandano la licenza di padre in figlio, la continuità di un servizio contestatissimo da associazioni animaliste e cittadini, soprattutto dopo la morte in strada di alcuni cavalli. Sofferenti nel frastuono e nel traffico della città moderna (il servizio era nato nella Roma di fine 800, ben diversa dall'attuale metropoli) gli animali devono essere spostati dall'antigienico e lugubre ricovero finora abusivamente occupato dai postiglioni: l'ex Mattatoio di Testaccio. Alla base, la necessità di consegnare l'area a nuove imprese.
Così il Campidoglio, sostenuto dal placet di tutte le soprintendenze, ha stabilito di garantire i 42 titolari dell'attività consegnando loro un tratto della più centrale e preziosa villa storica capitolina, sic - sito di interesse comunitario, tutelata dall'UNESCO, vincolatissima.
Dai Beni Culturali e dai Beni Archeologici del Comune di Roma, come pure dalla Soprintendenza del Ministero per i Beni Culturali, è stato siglato il nulla osta reputando sostenibile, proprio su quello che fino a qualche settimana fa era il prato che scendeva da viale delle Magnolie fino al Muro Torto, una colossale pavimentazione in calcestruzzo su fondamenta di ferro e breccia, 141 box in legno e lamiera, un edificio di guardiania: qui si accoglieranno 80 cavalli - proprio quelli che, nel 2008, una cordata animalista si era offerta di pensionare gratuitamente a vita in cambio della loro definitiva sostituzione con vetture turistiche, capaci di offrire ai vetturini privilegi anche maggiori senza imporre dolore a esseri viventi - le carrozze, attrezzature e, si pensa, una grande letamaia. Sono già state abbattute diverse robinie e molti altri alberi appaiono circondati dal nastro; si scava accanto alle radici.
Gli animali continueranno a lavorare per le vie cittadine, in mezzo alle automobili, e per raggiungere il parco dovranno affrontare faticose salite. Ovviate, secondo i vetturini, dall'impianto di motorini elettroassistiti sotto alle carrozze.
Importanti associazioni, come il FAI-Fondo Ambiente Italiano e Italia Nostra, si sono pronunciate nei giorni scorsi auspicando responsabilità da parte delle istituzioni competenti. Italia Nostra sezione di Roma ha richiesto e ottenuto un accesso agli atti. Il presidente Carlo Ripa di Meana ha ricordato: "Il 29 settembre 2011, con sentenza esemplare, la Corte di Cassazione ha confermato a Genova il sequestro di un cantiere sotto il parco storico dell'Acquasola che avrebbe compromesso l'integrità del luogo. Il codice dei Beni Culturali e Paesaggistici prevale dunque su decisioni del Tar, del Consiglio di Stato e delle amministrazioni locali. L'illegittimità dell'intervento a Villa Borghese è evidente."