L’Associazione “Animalisti Italiani Onlus” - www.animalisti.it - ha ricevuto tantissime telefonate, e-mail e fax contenenti addirittura rassegne stampa da parte di numerosissime persone preoccupate per l’inserimento nel redditometro degli animali d’affezione: cani, gatti, conigli ecc. Il Presidente Walter Caporale ha dunque scritto una lettera al Premier Mario Monti.
Dichiarazione di Walter Caporale, presidente Associazione “Animalisti Italiani Onlus”:
“Poche settimane fa si è scatenato il panico dovuto alla falsa notizia di una nuova tassa sugli animali. Non ci sono tasse sugli animali d’affezione ma ai fini degli accertamenti della veridicità delle dichiarazioni dei redditi dal 2012 verrà valutato anche il possesso degli animali d’affezione, ritenuti quindi beni di lusso e inseriti nel c.d. “Redditometro”.
Se una nuova tassa avrebbe alimentato l’abbandono degli animali d’affezione e compromesso l’adozione consapevole con l’intestazione dell’animale e l’inserimento dei microchip per l’iscrizione nell’anagrafe canina, questa notizia certo non riduce la preoccupazione del potenziale aumento degli abbandoni e del randagismo.
L’Associazione ha dunque scritto una lettera al Premier Mario Monti per chiedere di togliere gli animali d’affezione dal redditometro e non solo per la preoccupazione del potenziale aumento degli abbandoni ma soprattutto perché gli animali non possono essere equiparati ai beni di lusso.
Gli esseri viventi non sono beni o oggetti, sono creature di cui una famiglia si prende cura con grande sacrificio, come per i figli: loro non sono di proprietà della famiglia ma vivono con la famiglia. I figli, gli anziani, i disabili sono forse beni di lusso? Forse chi li ha è perché può permetterseli? No!! La stessa logica deve essere applicata agli animali.
Ogni animale adottato è un animale sottratto ai canili, è un animale che limita i costi dei Comuni. Ogni animale dovrebbe piuttosto fruire di servizi di pronto soccorso, medicine generiche a basso costo, considerato che lo stesso medicinale, con medesimi principi attivi, per uso umano costa 20 volte di meno rispetto a quello per uso veterinario.
Molte persone sole hanno adottato piccole colonie feline, con meno di 5/6 gatti, oppure hanno accolto in casa cani malati e denutriti e queste persone spesso sono quelle che non vanno a cena fuori perché non possono permetterselo e fanno fatica ad arrivare a fine mese; eppure nutrono, curano e danno affetto a tanti animali. Un animale non è indice di lusso ma di amore e rispetto per il prossimo e chi decide di adottare un animale deve essere premiato e non tassato”.
SU WWW.ANIMALISTI.IT LA LETTERA INVIATA AL PREMIER MARIO MONTI
Marialucia Santarelli
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